PL - Calaiò: “Questo Parma non mi stupisce. Un onore aver vestito crociato”

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26.12.2019 10:02 di Niccolò Pasta Twitter:    vedi letture
PL - Calaiò: “Questo Parma non mi stupisce. Un onore aver vestito crociato”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Intervistato in esclusiva dalla redazione di ParmaLive.com, l’ex attaccante crociato Emanuele Calaiò ha parlato della stagione dei crociati, dicendosi non molto sorpreso dal buonissimo campionato dei suoi ex compagni: “Non mi stupisce questa grande partenza. Anche l’anno scorso abbiamo fatto una prima parte eccezionale, il problema era sorto nel girone di ritorno in cui nelle ultime partite si era rischiato. Mi auguro che, consapevoli di quanto accaduto l’anno scorso, il Parma abbia un po’ più di continuità per mantenere questi risultati importanti. Non sarà facile, pensiamo ai tanti infortuni, ma non mi stupisce che il Parma sia lassù: lo staff è molto preparato, la società è sana e la rosa è ottima”.

La salvezza è l’unico obiettivo o si può sperare in qualcosa in più?
“Penso che in questo momento la classifica sia irrilevante, il campionato è lungo e c’è tutto un girone di ritorno. Il Parma deve pensare a salvarsi tranquillamente e raggiungere al più presto i quaranta punti, poi, una volta raggiunti, si potrà pensare a qualcosa di più importante. Il problema però è che ci sono davvero troppe squadre che si giocano posti in Europa, ci sono squadre più attrezzate del Parma”.

Il mercato è alle porte, c’è bisogno di intervenire in qualche reparto?
“In attacco ha avuto tanti infortuni: Siligardi è fuori lista, Karamoh è infortunato, Gervinho spesso ha acciacchi. Faggiano e D’Aversa sono molto competenti, sanno dove intervenire. Non penso il Parma debba fare un grande mercato, ma mettere due/tre tasselli per dare al mister qualche alternativa in più”.

Un anno fa lei lasciava Parma: quanto è diversa questa squadra da quella che ha lasciato?
“Questa squadra più o meno è quella con cui ho fatto il ritiro e che ho lasciato a gennaio. In più è arrivato Cornelius, Kulusevski, Darmian, sono stati inseriti cinque/sei giocatori che hanno alzato il livello. La forza di questo Parma è il gruppo, coeso, tranquillo, senza tante prime donne e con un obiettivo comune. E’ un Parma formato molto bene, è una grande famiglia e per me è una seconda casa, lo seguo molto e so che è grazie al questo gruppo che ci sono questi risultati”.

Cosa ha lasciato in Emilia?
“Amici, un pezzo di cuore. Sono stato tre anni, ho vinto due campionati, ho solo ricordi emozionanti. L’unica cosa negativa è stata la squalifica che è stata una parentesi brutta della mia carriera nonostante non avessi colpe. Qualcuno ha capito, mi è sempre dispiaciuto aver lasciato così perché sul campo mi ero guadagnato la Serie A con il Parma, e credevo di rimanere. Questa parentesi ha bruciato la tappa. Detto questo a Parma ho lasciato il cuore, amici con cui ci sentiamo spesso, una società che mi ha sempre sostenuto nei momenti di difficoltà, la città mi è sempre stata vicina, una tifoseria spettacolare: Parma ha fatto la storia, per me è stato un onore vestire questa maglia”.

Qual è stata l’emozione più bella della sua avventura?
“Le mie lacrime insieme a Lucarelli e Munari, noi che siamo stati i tre perni trascinanti della squadra. Eravamo i più anziani, nei momenti di difficoltà ci siamo raccolti e abbiamo fatto gruppo. Le lacrime della finale play-off in Lega Pro sono un bel ricordo, anche perché vincere in quel modo non è mai semplice anche con una grande squadra. Le lacrime liberatorie dopo quel campionato le ricordo bene, forse è stato addirittura più difficile vincere quel campionato di Lega Pro che quello di B, perché in B avevamo una grande squadra e la voglia dopo un campionato vinto. Non eravamo i favoriti, l’obiettivo era salire nel giro di due anni ma piano piano, partita dopo partita siamo riusciti ad entrare nella storia ed è stata un’emozione indescrivibile”.

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