PL - Mutti: "Parma, serve un cambio di atteggiamento. Ora vedremo se saprà reagire"

10.11.2021 15:29 di  Donatella Todisco   vedi letture
PL  - Mutti: "Parma, serve un cambio di atteggiamento. Ora vedremo se saprà reagire"
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© foto di Federico De Luca

Oltre settecento panchine per lui in panchina e tanta esperienza dalla sua parte. Questo è molto altro ancora è stato Bortolo Mutti: l'allenatore bergamasco ha allenato soprattutto in Serie A e Serie B, ininterrottamente a partire dalla stagione 1993-1994: Verona, Cosenza, Piacenza, Napoli, Atalanta, Palermo, Reggina, Messina, Modena, Salernitana, Bari, Padova e Livorno. Grande pertanto è la conoscenza delle insidie che regolano la serie cadetta. Ai microfoni di ParmaLive.com, il tecnico bergamasco dice la sua sul momento dei ducali.

A Lecce che tonfo! Come si spiega?
"Una grande sorpresa per tutti. Questo momento è un po' difficile per i ducali, considerando la struttura della squadra e il valore tecnico della rosa. Probabilmente certe situazioni non stanno maturando, certe situazioni individuali non stanno dando i risultati auspicati. Il Lecce è stato il padrone della partita. C'è stata la dimostrazione della grande differenza di mentalità per andare in Serie A. Probabilmente il Parma deve cambiare anche atteggiamento. E' difficile da fuori giudicare e dare delle spiegazioni quando una squadra è in difficoltà. Vedremo il prosieguo del campionato, se la formazione crociata saprà reagire, la situazione è rivolta alla bassa classifica. Ci vuole una grande forza di reazione per invertire la rotta".

Maresca deve restare o non ci sono le condizioni?
"La società deve valutare la situazione. Maresca è alla sua prima esperienza di un certo tipo in Italia. Forse gli è mancato il contatto vero con il nostro calcio, però lui lo ha vissuto benissimo. Non saprei dare un'opinione. Credo che queste cose debbano essere valutate dallo staff dirigenziale in sintonia con lo staff tecnico. Se Maresca ha in mano la squadra e ha la fiducia della società, che in questo momento potrebbe un po' traballare in virtù dei risultati conseguiti, si potrebbe continuare e credere in un progetto, che però fa fatica a nascere, ma magari dalla prossima partita i risultati potrebbero essere migliori".

Dove dovrebbe rinforzarsi il Parma in vista della prossima finestra di mercato?
"Mi sembra un gruppo ben costruito. Diventa difficile creare un discorso tecnico futuristico quando manca ancora tanto tempo alla fine del campionato. Parlare di mercato sarebbe controproducente in virtù del momento in cui si trova la squadra: vorrebbe quasi dire andare a intaccare la fiducia del gruppo. In questo momento credo che parlare di mercato sia la cosa meno opportuna. La società dovrà fare delle valutazioni vere in funzione del girone del ritorno. Penso che in questo momento sia più importante creare una situazione di coesione  e di voglia di uscire da questo momento difficile con lo spogliatoio unito. Occorre far gruppo, reagire e creare le condizioni per poter rimanere attaccati alla Serie A".

È possibile inquadrare ancora i ducali per la promozione diretta o serve ripiegare sui playoff?
"Penso che ora sia importante agganciare i playoff per sentirsi partecipi alla corsa verso la Serie A. Questo aspetto è molto importante perché da ciò dipende l'autostima. Questi sono i valori che ti portano a migliorare tantissimo. Ai vertici della classifica ci sono il Lecce, il Brescia, il Pisa e la Reggina: squadre molto attrezzate con un passo molto importante per la promozione diretta. Per il Parma è molto difficile parlare di questo ora. L'importante è rientrare nei playoff e valutare il da farsi per il futuro".

Buffon a Parma, qualcuno ha detto che è una macchia sulla sua carriera. Che ne pensa?
"Assolutamente no. Secondo me sono quelle situazioni in cui si condivide una storia e un passato. Si ritorna a chiudere un cerchio, nel luogo e nella squadra in cui si è cresciuti. A Parma Buffon ha avuto l'inizio di una carriera importante e chiuderla nello stesso punto in cui è iniziata non è riduttivo. A Parma c'è una grande storia, un grande progetto e penso sia una bella cosa".

Che idea ha sulla B attuale?
"E' una B molto equilibrata con dei valori ben definiti. Ci sono squadre retrocesse dalla A in grande difficoltà, come il Crotone e lo stesso Parma. Occorre creare la mentalità giusta come ha fatto il Cittadella, negli anni passati, il Pisa e la Reggina in questo campionato: sono squadre che costruiscono nel tempo la giusta mentalità per affrontare un campionato non semplice, ma molto complicato, come quello della B".

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