Vendere, fortissimamente vendere. Poi il mercato potrà iniziare. Caceres, Kucka, Matri: solo alle nostre condizioni, ma conta più costruire

07.01.2019 18:31 di Simone Lorini Twitter:    vedi letture
Vendere, fortissimamente vendere. Poi il mercato potrà iniziare. Caceres, Kucka, Matri: solo alle nostre condizioni, ma conta più costruire
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Lo abbiamo detto in ogni modo, ma ripeterlo può solo giovare: il mercato del Parma deve iniziare e finire con le cessioni. L'avere quattro giocatori fuori lista per i limiti imposti dal regolamento, che vengono però pagati senza aver la possibilità di scendere in campo, è stato un limite pesante in questo primo arco di stagione, una circostanza particolare a cui va posto rimedio nel mercato di gennaio, che sta giustamente procedendo con grande calma e senza nessun fretta. D'altronde il Parma in classifica è dove non avremmo mai immaginato e la posizione di forza conquistata deve necessariamente riflettersi sul mercato invernale, da condurre con intelligenza e senza alcun tipo di frenesia. Ma per chiarire ulteriormente: per un arrivo, devono esserci cinque partenze. 

La presunta frenata per Caceres, le condizioni che filtrano dalla Turchia per Kucka e il continuo rimbalzo delle voci su Matri quindi non devono preoccupare. A 15 punti dalla salvezza, il Parma può permettersi di dettare le proprie condizioni riguardo gli arrivi di gennaio: Caceres darebbe una mano, ma non il suo arrivo non deve tramutarsi in un problema economico, lo stesso dicasi per lo slovacco e il centravanti del Sassuolo, che però non può certo essere considerato un possibile titolare viste le ultime annate. 

Che sia Caceres, che sia Kucka, che sia Matri: il punto è un altro, almeno per come la vedo io. Il Parma deve iniziare a costruire la rosa che sarà, una squadra che dovrà essere rifondata in estate con le partenze praticamente certe di Inglese, Bastoni, Dimarco, Grassi e con un anno in più sulle spalle dei senatori Rigoni, Bruno Alves e Gobbi. Ad oggi i giocatori certi di essere a Collecchio a giugno non vanno oltre la decina e di questi molti non possono essere considerati dei titolari per un Parma che comunque deve ancora conquistarsi la permanenza in Serie A (questo va ribadito in ogni salsa). Detto dello sfoltimento, che ha assoluto priorità su tutto il resto, sarà comunque importante mettere basi importanti anche per il Parma che verrà: ben vengano dunque acquisti (e non prestiti), affari a parametro zero e anche un sensibile abbassamento dell'età media della squadra. Ad oggi infatti gli unici giocatori di prospettiva sono prestiti di altri club, destinati quindi a essere patrimonio di quest'ultimi.