Missione compiuta, il capodanno è perfetto. Il 2018 è stato grandioso, adesso un tuffo nel mercato affinché il 2019 non deluda le attese

31.12.2018 16:40 di Simone Lorini Twitter:    vedi letture
Missione compiuta, il capodanno è perfetto. Il 2018 è stato grandioso, adesso un tuffo nel mercato affinché il 2019 non deluda le attese
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© foto di Federico Gaetano

Leggere per credere: una settimana fa avevo chiesto un'ultima impresa al Parma, un ultimo grande successo in grado di farci finire alla grande l'anno e la squadra ha esaudito il mio desiderio. Il ko interno contro la Roma non può sporcare un girone di andata eccezionale per i crociati, che tornavano in Serie A dopo quattro anni ma che si sono subito riacclimatati alla massima divisione. D'Aversa non è Donadoni, forse i due non potrebbero essere più diversi, ma proprio dalla guida del tecnico è arrivata la differenza in grado di riportare subito il Parma in alto, a volte in altissimo, ma l'importante è guardare dietro, contano tantissimo i 12 punti di vantaggio sul Bologna e in generale sulla zona retrocessione. 

E ora, il mercato. Nessuno ha promesso rivoluzioni, sarebbe assurdo farne dopo 25 punti, ma di certo il Parma si muoverà e non poco. Difficilmente Faggiano ha passato sessioni di calciomercato con le mani in mano o con un paio di movimenti di contorno, non è il suo stile. Aspettiamoci dunque le solite 6-7 operazioni, con una lista da sistemare e una rosa da svecchiare e soprattutto da costruire in prospettiva: quando i prestiti torneranno a casa e gli over 30 non garantiranno lo stesso rendimento di quest'anno, servirà avere giocatori più giovani e di proprietà su cui puntare (anche per una futura plusvalenza). Operazioni alla Stulac sarebbero l'ideale, la società è già al lavoro, così come è al lavoro per trovare una sistemazione a chi in questi primi sei mesi non ha reso come da aspettative o semplicemente è stato messo da parte. D'altronde lo stesso D'Aversa ha fatto capire di aspettarsi una serie di operazioni intelligenti per evitare le problematiche del girone di andata, quando troppo spesso è rimasto corto in un paio di reparti.