Lotta, abnegazione, voglia di superare i propri limiti. Così Gagliolo è diventato il simbolo di un Parma che anche ieri se l'è giocata alla pari

Sarebbe assurdo, completamente assurdo, mettere in discussione per un singolo episodio chi del Parma è diventato non solo una colonna, non solo un punto di forza, ma addirittura un simbolo vero e proprio per la grinta messa in campo sempre e l'indubbia voglia di migliorarsi e andare oltre i propri limiti. L'errore, che io chiamerei più ingenuità, di Riccardo Gagliolo contro la Lazio è costato un punto, non si discute ma per fortuna ho letto davvero zero ostilità nei confronti del centrale italo-svedese all'indomani del secondo ko interno della stagione, una sconfitta maturata dopo il calcio di rigore causato da Gagliolo per un intervento troppo irruento su Berisha. D'altronde sarebbe assurdo discutere chi di questa fa parte con merito da oltre un anno senza praticamente saltare un minuto e con pieno merito. 

Non sonolo: voglio sottolineare quanto abbia apprezzato il differente approccio avuto alla gara di ieri rispetto a quella di Napoli, davvero una sofferenza di un'ora e mezza per i tifosi crociati dopo il vantaggio fulmineo di Insigne con il Parma incapace di reagire ma solo di assorbire le avanzate azzurre, concludendo di fatto la partita senza concludere nemmeno una volta dalle parti di Karnezis. Chi si lamenta del livello di gioco del Parma farebbe bene ad abituarsi: la squadra 2018/19 è questa, costruita con caratteristiche ben precise e con 13 punti alle spalle conquistati grazie a queste. E' ovvio che se gli episodi ti girano tutti contro invece che a favore, come accaduto a Genova, è difficile vincere contro squadre nettamente superiori sotto più di un punto di vista. Sarà importante approcciare allo stesso modo e con più cattiveria in avanti, anche alle prossime sfide contro Atalanta e Frosinone, dove i punti conteranno il doppio.