Le tre P del mercato che vorrei: investimenti su giocatori di proprietà, di prospettiva, a parametro

E mercato sia! Le parole del ds Faggiano di qualche giorno fa chiaramente capire che per il Parma, bel saldo in classifica, il mercato è già iniziato e le parole di alcuni procuratori da noi interpellati rafforzano questo pensiero: con ottimo anticipo, come d'altronde era accaduto in estate, la società si sta guardando intorno per colmare le lacune di una rosa scoperta in alcuni reparti, sovraffollata in altri e in generale troppo densa per una squadra di Serie A con le limitazioni che la suddetta serie propone a livello numerico. Servirà sfoltire dunque, primo paradigma di un mercato vincente che non potrà prescindere da una serie di rinnovi, vista la quantità di giocatori a scadenza nel 2019. 

Ma parliamo di strategie più che di nomi e... PREMESSA: quello che segue è semplicemente un desiderio del sottoscritto, non un indizio sul mercato che sarà dopo indagini e indiscrezioni. Il mercato che vorrei, fatti salvi addii necessari e rinnovi consigliatissimi, dovrà partire da innesti con l'iniziale in comune.

Proprietà: in questo momento la rosa del Parma, considerando giocatori a scadenza e prestiti, non arriva ad avere dieci giocatori di proprietà con vista 2019/20. Ecco perché è necessario aumentare il patrimonio di una squadra che, giocoforza, sarà costretta a cedere i migliori giocatori per autofinanziarsi in futuro dopo la faticosa rincorsa alla Serie A. 

Prospettiva: non potranno essere tutti giocatori "alla Bruno Alves", vale a dire intuizioni utilizzabili nel presente ma assolutamente non "commerciabili" nel futuro che verrà. Per il discorso fatto sopra, il Parma avrà bisogno di più Stulac e meno Gervinho, insomma di calciatori che possano essere valutati e diventare punti fermi della squadra del futuro o eventualmente essere venduti, costituendo in ogni caso un valore per il club. 

Parametro zero: è il modo migliore di fari acquisti che non potresti permetterti di norma, con lungimiranza e capacità di arrivare per primo a giocatori di livello che per un motivo o per un altro non hanno rinnovato il proprio legame con le squadre precedenti. Affari a rischio zero che possono facilmente trasformarsi in una plusvalenza o in giocatori importanti per la formazione titolare.