Dall'ipotizzato esonero di D'Aversa a quello degli avversari. Il tecnico crociato continua a difendersi dentro e fuori dal campo

09.10.2018 22:10 di  Sebastian Donzella   vedi letture
Dall'ipotizzato esonero di D'Aversa a quello degli avversari. Il tecnico crociato continua a difendersi dentro e fuori dal campo

Roberto D'Aversa sa solo difendersi. È quello che hanno pensato, a lungo, tifosi, giornalisti e addetti ai lavori nella passata stagione. Un Parma dalla difesa granitica ma senza un gioco convincente che facesse divertire i tifosi sugli spalti o davanti la TV. Eppure il tecnico gialloblù non ha mai cambiato la propria filosofia, nemmeno davanti a un esonero che sembrava già scritto a metà della passata stagione. Un esonero, per fortuna, mai arrivato, grazie alla lungimiranza di chi scelse di tenere l'ex Lanciano anche nel periodo più buio in cadetteria. A essere esonerati sono stati gli allenatori delle altre: da Tedino a Palermo a Ballardini al Genoa. 

D'Aversa, invece, ha continuato a difendersi. Dentro e fuori dal campo. E i risultati sono arrivati. Bravura, fortuna, harakiri altrui, non importa. Sono arrivati. E quest'anno, in A, la filosofia non poteva essere diversa. Al punto che nessuno vuole affrontare il Parma. Attenzione, non il Parma di Gervinho e Inglese ma il Parma in generale. Quello dei Sepe che non giocavano da anni, dei Gagliolo, degli Iacoponi e dei Barillà che in A sembravano, sulla carta, pesci fuor d'acqua. Il Parma che si unisce, si difende e difende il proprio mister. Che, a sua volta, oltre a chiedere ai suoi di difendersi in campo, si difende anche in sala stampa. Nonostante abbia portato a termine la sua missione. Che non era divertire i parmigiani. Ma riportarli in A.