Barillà, corsa e sacrificio: dopo due anni è un punto fermo del centrocampo

12.09.2019 22:25 di Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Barillà, corsa e sacrificio: dopo due anni è un punto fermo del centrocampo
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ogni tanto ripenso alla parabola di Antonino Barillà in maglia crociata. Ci penso perché giocatori così sono l'emblema del sacrificio e, com'è logico che sia, sono anche molto apprezzati dal pubblico perché escono sempre dal campo con la maglia sudata. Ci penso anche perché dopo pochi mesi il centrocampista sembrava già dovesse salutare Parma. Arrivato in punta di piedi, ormai due stagioni fa, iniziò bene il campionato di Serie B per poi scivolare nelle gerarchie e andare vicinissimo alla cessione nel gennaio 2018. Poi sappiamo come andò a finire: Barillà si riprese il centrocampo e diede una grande mano per completare la rincorsa poi culminata nella promozione in Serie A. Estate 2018: stesso copione, con la cessione che sembra probabile ma alla fine l'ex Trapani resta lì e diventa uno dei protagonisti più importanti della salvezza della scorsa stagione. Dopo la scorsa stagione, Barillà è ancora qui e, nonostante una campagna acquisti importante anche nel settore di centrocampo, le prime due gare del campionato le ha anche giocate da titolare. E potrebbe essere così anche per la gara casalinga contro il Cagliari, visti alcuni problemi nel reparto mediano.

Possiamo dirlo senza timore di essere smentiti: Antonino Barillà, in questo momento, è un punto fermo del centrocampo del Parma. Lo sarebbe anche se non giocasse titolare, perché sappiamo che rappresenta quell'elemento di affidabilità, di corsa, di generosità, sempre utile anche a gara in corso ed anche come uomo spogliatoio. Quello che voglio dire, e chi tifa Parma lo sa bene, è che non servono (solo) gli uomini copertina: dietro i vari Gervinho, Inglese, Bruno Alves, Kucka, ci sono i Barillà, i Gagliolo, gli Iacoponi: gente che con la gavetta, il sacrificio, la capacità di non mollare mai, sono arrivati a questi livelli e stanno continuando a fare le fortune del Parma. Probabilmente uno dei segreti della squadra crociata è proprio questo, ovvero il collante tra chi è arrivato in Serie A partendo dal basso e quei giocatori che sono arrivati successivamente con lo scopo di alzare il tasso tecnico. C'è bisogno di tutti per vincere ancora, ce ne sarà bisogno anche quest'anno.