Adrian Bernabé: il piccolo principe in maglia crociata, con il mondo ai suoi piedi

01.01.2024 08:41 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Adrian Bernabé: il piccolo principe in maglia crociata, con il mondo ai suoi piedi
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© foto di Federico De Luca 2023 @fdlcom

“El esfuerzo vence al talento cuando el talento no se está esforzando”. Tradotto: “Il duro lavoro batte il talento quando il talento non riesce a lavorare duro”. Questa è la frase che campeggia nella descrizione del profilo Instagram di Adrian Bernabé. Una frase utilizzata dal famoso cestista Kevin Durant, che ha scritto e sta scrivendo la storia dell'NBA. Un monito per il numero dieci crociato, a cui di certo il talento non manca. Bernabé però, memore di questa frase, non è solo classe: quantità, sostanza, sacrificio, sono tutte qualità che il catalano di settimana in settimana mette al servizio della squadra. Un giocatore moderno, intelligente, che ha assorbito gli insegnamenti dei grandi maestri del calcio, prima nella cantera del Barcellona e poi al Manchester City, sotto la guida di un certo Pep Guardiola. In questo 2023, dopo aver fatto i conti con le dinamiche del calcio dei grandi, Bernabé sembra aver raggiunto una prima consacrazione, figlia di una certa maturità e consapevolezza. Da diamante grezzo, ora è a tutti gli effetti un gioiello. Perchè Adrian Bernabé appartiene a quella ristretta cerchia di giocatori che hanno la capacità di far innamorare del gioco del calcio i più piccoli. Quei talenti che racchiudono una componente di magia, che ad ogni tocco palla permette loro di brillare di una luce più forte rispetto agli altri ventuno giocatori sul campo. Quello che balza agli occhi infatti sono le giocate di classe, quelle che illuminano gli occhi dei tifosi del Parma e fanno sognare gli amanti del calcio. Potrei fare mille esempi, dagli assist di tacco, ai gol su punizione, diverse volte Bernabé ha dato prova delle sue qualità.

Se devo però scegliere la prestazione migliore dello spagnolo in questa annata, la prima a venirmi in mente è la prova contro la Fiorentina in Coppa Italia. Quando il palcoscenico si fa prestigioso, i migliori attori sono chiamati a salire sul palco. E nella fredda notte del Franchi, Bernabé si è rivelato a tutta Italia. Una prestazione da incorniciare, dove si sono viste tutte le sue qualità. Il catalano gioca con il sangue negli occhi, con quella fame di chi vuole dimostrare di meritare il numero dieci che indossa sulle spalle. Battagliero in ogni contrasto, grintoso in ogni duello, sempre disposto a fare quello scatto in più per la squadra e capace di accendere la offensiva con verticalizzazione immediate. Una forza fisica, nonostante la piccola statura, che sa mettere in difficoltà anche gli avversari più strutturati. La personalità e il coraggio di prendere il pallone e osare, sapendo di avere i mezzi per dare quel qualcosa in più. Il giocatore che ogni allenatore vorrebbe. E dove non basta l'impegno, ci arriva il talento. Perché quel gol in corsa da fuori area, con un mancino che bacia la traversa e si insacca, lo fai solo se hai talento da vendere. Torniamo quindi alla frase iniziale. Il campo ci ha insegnato che Bernabé oltre ad essere un talento puro è uno che non rinuncia al lavoro duro e che mette sempre tutto sé stesso in campo.

Alla fine di quella partita, in molti hanno scomodato confronti importanti. C'è chi lo ha paragonato ad un certo Zola, un'etichetta pesante da portarsi addosso. Eppure Bernabé continua a giocare con l'umiltà di chi ha ancora tutto da dimostrare. Anche adesso, che diverse squadre prestigiose stanno manifestando il proprio interesse, lui continua a lavorare a testa bassa. Concentrato su quello che gli chiede mister Pecchia, non si risparmia mai e gioca al massimo contro ogni avversario, dalla Fiorentina alla FeralpiSalò. Sempre misurato, con la maturità di un giocatore navigato: dalle sue dichiarazioni si percepisce la purezza di un giovane talento che, pur osannato e lodato da tutti, non si è mai montato la testa. Questo rende ancora più magico ciò che vediamo sul campo. Il suo obiettivo, come più volte dichiarato, è di regalare alla piazza la Serie A. Bernabé rimane genuino e continua ad illuminare e trascinare il Parma. Con la consapevolezza delle proprie potenzialità e la personalità per espimerle, ma senza mai eccedere. Come se fosse un piccolo principe. Parma si gode il suo talento e lo coccola, sapendo che è pronto e merita palcoscenici più importanti. Il suo futuro è strettamente legato a quello del Parma. In caso di promozione, si potrà provare a trattenere il catalano. Senza Serie A, il suo talento andrà a sbocciare in altri lidi. E anche in questo senso, molto passerà dai suoi piedi.