Corrado a PL: "Il Comune potrebbe concederci il Tardini. Entro il 6 luglio i documenti alla FIGC"

"Speriamo nel ripescaggio. Fossimo nella FIGC, sceglieremmo la cordata Corrado"
30.06.2015 16:45 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Alberto Benaglia/ParmaLive.com
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In una lunga intervista concessa ai microfoni di ParmaLive.com, Giuseppe Corrado, che ringraziamo per la cortesia e la disponibilità riservateci, ha parlato del progetto della propria cordata, dell’eventuale ripescaggio, di un possibile ripensamento sulla questione stadio da parte dell’Amministrazione, e di tanto altro. Vi invitiamo a leggere tutto d’un fiato il suo interessante intervento che vi proponiamo di seguito: “I lavori procedono. Noi, dopo la conferenza di sabato, abbiamo deciso che fosse corretto proseguire, soprattutto per le numerose richieste dei tifosi pervenuteci. Andiamo fino in fondo, anche se magari dovremo utilizzare un campo che non è quello storico. Stiamo aspettando risposte in questo senso: l’aggiornamento più recente è che il Comune forse ci ha ripensato, potrebbe darci il Tardini per poter arrivare sul tavolo della FIGC con le stesse condizioni degli altri. Aspettiamo una loro risposta, immagino sia positiva. In ogni caso, Tardini o meno, noi andremo avanti e ci presenteremo al tavolo della FIGC. Diciamo che abbiamo finito la partita e siamo entrati nei supplementari, che peraltro ci siamo guadagnati. Ce la giochiamo fino in fondo, e non è una roba da poco. Sabato eravamo un po’ delusi, ma gli stessi tifosi ci hanno chiesto di proseguire. Si vede che il nostro spirito li ha colpiti per certi versi”.

Quando pensate di chiedere l’affiliazione alla FIGC?
“Appena avremo la risposta riguardante il campo. Speriamo di chiederla per il Tardini: se così non fosse cercheremo di avere l’impianto di Noceto o un altro a nostra disposizione. Poi, entro il 6 luglio, invieremo tutti i documenti necessari alla Federazione”.

Il ripescaggio in Lega Pro è un’ipotesi a cui pensate concretamente oppure si tratta di qualcosa di estremamente fantasioso?
“Noi ci abbiamo creduto fino in fondo per la B, quindi è chiaro che la speranza per il ripescaggio c’è. Tuttavia devo dire che nessuno ha ancora compreso appieno i meccanismi relativi ai ripescaggi e ai recuperi, che sono due cose diverse. Ci sono dei punteggi difficilmente comprensibili, forse potrebbe capirli solo un ingegnere scientifico (ride, ndr). Io spero proprio che il Parma possa essere ripescato, sia che a spuntarla sia il gruppo Corrado sia che ad essere scelta dalla FIGC sia la cordata parma 1913. Di riflesso c’è un impatto economico, ma la problematica, almeno per noi, sarebbe quella di correre verso un programma molto più vicino a quello che avevamo fatto per la B rispetto a quello strutturato per la D. Di giocatori in giro ce ne sono tanti, quello non è un problema. Però le scelte potrebbero essere diverse a seconda della categoria, ad esempio riguardo al profilo dell’allenatore. C’è un filo conduttore che ispira tutto, ma cambiano alcune situazioni”.

Quali sono i valori che ispireranno la rinascita del nuovo Parma pensato dai Corrado?
“Vorrei una matrice parmigiana, alla quale collegare altri valori che portino all’espressione di un nuovo modello di fare calcio e intrattenimento attraverso le partite. In B sarebbe stato tutto più facile, con la D dovremmo spendere di più in termini di comunicazione, ma lo faremo”.

Vi state già muovendo per giocatori, allenatore e figure dirigenziali?
“Certo. Mio figlio, come me, mangia pane e calcio, abbiamo tutti i contatti che possono servire. Prima era tutto pronto per la B, adesso lavoriamo per questo nuovo progetto. Nomi preferisco non farne, anche perché non sarebbe giusto nei riguardi delle persone che abbiamo coinvolto e che, in un certo senso, stanno rischiando. Gobbi, ad esempio, avrebbe aspettato qualche giorno per restare nel Parma in serie B, ma noi gli abbiamo detto: ‘Ci fa piacere questo atto di fiducia nei nostri confronti, ma così rischi di non prendere un contratto di tre anni’”.

Per quanto concerne le giovanili, invece, che progetti avete?
“Non si può partire con la D senza avere una squadra forte a livello juniores e altre due squadre di livello ( allievi e giovanissimi ) . In linea teorica, si dovrebbe lavorare più sui giovani che sul resto. La differenza per vincere il campionato dilettantistico, infatti, la fanno proprio i quattro ragazzi che devono obbligatoriamente essere in campo. Poi è chiaro che, quando non ci sono tempi tecnici e si parte da zero - e questo vale per entrambe le cordate - l’ideale sarebbe avviare un processo di affiliazione nell’ambito della provincia con settori giovanili che funzionano bene e si integrino alla perfezione col nostro. Verosimilmente il settore giovanile del Parma non verrà interamente svuotato, in quanto ci sono problematiche logistiche e di studio. Già in questo senso c’è un’opportunità di recupero”.

Quindi alcuni ragazzi dell’attuale vivaio del Parma potrebbero rimanere?
“Ora non c’è più niente, nemmeno un accappatoio o un telo per asciugarsi. Però io immagino che alcuni ragazzini siano particolarmente legati al club. In più la nostra è una società che ha programmi ambiziosi e che punta a tornare a breve nel calcio professionistico... Si lavorerà assiduamente sui ragazzi, soprattutto nel primo anno”.



Capitolo centro sportivo: sarà effettuato un tentativo per Collecchio?
“Vorremmo fare un passo per volta, intanto vediamo quale sarà il nostro campo di gioco. Speriamo nel Tardini: tenerlo chiuso non avrebbe senso, sarebbe una pazzia. Perché i tifosi dovrebbero spostarsi da Parma? Sarebbe un’umiliazione nei loro confronti, non nei nostri”.

Pizzarotti ieri ha detto che sarebbe ridicolo avere due squadre della stessa città. Lei che ne pensa a riguardo?
“Ho letto le sue dichiarazioni, la penso esattamente come lui. Non mi disturba la sua preferenza nei confronti di Parma 1913. E’ giusto che sia così, anzi, gli fa onore il fatto che abbia espresso le proprie simpatie. Quello che non capisco, però, è perché si è creato questo antagonismo per una squadra che ripartirà dalla D. Il dualismo non ha senso, è una roba paradossale. Tra l’altro una fazione si sta preparando alla D da quando il Parma ha terminato il girone d’andata; l’altra ha tentato di salvare il club tra i professionisti sino all’ultimo”.

Se l’antagonismo non ha senso, allora perché voi non vi siete ritirati?
“Perché i tifosi ci hanno chiesto di non farlo. Noi vogliamo continuare per passione, non per altro. E poi, a suo avviso, chi ha più titoli per andare avanti? Chi pensava alla D da mesi o chi fino all'ultimo ha provato a difendere il Parma in serie B?".

A proposito di dualismi, si è parlato a lungo – peraltro impropriamente – di sfida Corrado-Piazza. Un uomo di fiducia dell’americano, il signor Gilbero Gerali, ieri ha parlato di lei su un noto quotidiano locale (‘L'altro giorno Corrado ha voluto sminuire il nostro tentativo. Non voglio fare polemiche, ma mi è sembrata una caduta di stile, così come citare Pietro Barilla o aizzare i tifosi’). Vuole replicare a tali dichiarazioni?
“Io non conosco Gerali e non voglio giudicare il suo stile, non lo farei mai non conoscendolo. Mi spiace che lui, invece, si sia permesso di giudicare il mio, non conoscendomi e non entrando nell’ordine delle cose. Io non ho mai messo in dubbio la realtà della sua cordata, però è chiaro che la sua accorata presa di posizione qualche dubbio me lo mette”.

Se, per assurdo, la FIGC concedesse il titolo sportivo sia a Magico Parma che a Parma 1913, voi che fareste?
“E’ una domanda a cui è difficile rispondere, ma io penso che la FIGC non voglia questo. Concedere ad entrambe il titolo sportivo, vorrebbe dire non voler bene al calcio. Fino ad un anno fa queste cose si facevano, perché c’era di mezzo il sindaco, che non voleva creare alcuna disparità. Ora però la FIGC ha scelto di abrogare il Lodo Petrucci, anche perché, così, almeno apparentemente, la scelta non è politica bensì tecnica. Non saprei cosa dirle, non abbiamo mai pensato a questa eventualità. In ogni caso, queste sono decisioni che richiedono l’unanimità dei membri della società”.

Tramite i social, alcuni vostri sostenitori vi hanno chiesto di indire una nuova conferenza stampa per spiegare nel dettaglio il vostro progetto. Che cosa risponde loro?
“Questa è una bellissima domanda. Certo che lo faremo, presenteremo il progetto che la Federazione avrà approvato. Se tuttavia fosse Parma 1913 a spuntarla, diventerebbe superfluo che i tifosi vengano a sapere ciò che avremmo fatto noi. Non intendiamo fare alcun tipo di polemica. Presenteremo prima il nostro progetto alla FIGC come previsto dalle regole di competizione sana e non strumentale, e se sarà accettato, il giorno dopo, massimo due, lo illustreremo pubblicamente a tutti e prendendoci gli impegni sui programmi previsti. Solo allora avrebbe senso indire una conferenza, perché presenteremmo una cosa certa. La presentazione di un progetto per l'assegnazione di un titolo sportivo non può essere paragonata ad una propaganda elettorale da comunicare alla gente per ottenere il massimo dei suffragi. Chi giudica sarà la FIGC e certamente sulla base di contenuti e programmi tecnici che considererà ottimali per una squadra di calcio dilettantistica ".

Chiudiamo con una sorta di ultimo appello: perché la Federazione dovrebbe scegliere i Corrado e non la cordata parmigiana?
“Quello che mi chiede è nella lettera di endorsement che sarà consegnata alla Federazione assieme al nostro progetto. Ma tanto, alla fine, cos’è che le due cordate possono offrire di diverso per una società di D? Al massimo le garanzie di competenza; per il resto, la solidità economica c’è da ambo le parti. Noi abbiamo investito in risorse, professionisti e tempo per tutti questi mesi: la FIGC ha apprezzato il nostro impegno, ci ha anche incoraggiato per cercare di salvare a livello professionistico un brand così glorioso. La Federazione potrebbe pensare che chi ci ha provato sino in fondo per la B abbia qualche titolo in più per rilevare il Parma anche fra i dilettanti, o almeno, io farei questa considerazione se fossi in loro. Non volterei le spalle a chi, incoraggiato da me, ha provato fino in fondo a salvare il club. Non so poi come possa apprezzare il tifoso chi, avendo cominciato a lavorare sul progetto serie D da molti mesi, si è augurato la morte del Parma già alla fine del girone di andata".

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