Como, il Sinigaglia va adeguato per la A. In caso di "esilio" ci sarebbe l'ipotesi Tardini
Con il Como promosso in Serie A, in casa lariana c'è da sistemare la questione stadio. Come riportano infatti La Provincia e Il Corriere del Ticino, il Sinigaglia al momento non è pronto per ospitare gare valide per la massima serie. Pur essendo stati aggiunti mille posti in curva negli scorsi mesi, senza ulteriori deroghe e autorizzazioni necessarie, l'impiante non potrà avere il via libera per le partite di Serie A. La società e il Comune di Como stanno lavorando per attuare gli interventi necessari, con l'obiettivo di evitare che i biancoblu siano costretti a giocare in un'altra città per gli incontri casalinghi.
L'impressione, però, è che ciò non sia facile: il quotidiano comasco scrive che gli interventi si concentreranno su distinti e Settore Ospiti per arrivare a 10.500 posti e ottenere una deroga, che sarà concessa in presenza di un piano con tempistiche precise che possa indicare come portare il Sinigaglia a 12mila posti, il minimo a livello di capienza concesso dai regolamenti di Serie A. Per la ricca proprietà degli Hartono sarà comunque una corsa contro il tempo: la documentazione relativa alle migliorie da apportare all'impianto dovrà essere presentata entro il prossimo 4 giugno, e il Como dovrà anche indicare l'eventuale stadio alternativo qualora i lavori non dovessero terminare in tempo per il 17 agosto, data di ripartenza della Serie A. Tra le ipotesi in caso di "esilio", sarebbe stata paventata anche la possibilità di giocare allo stadio Ennio Tardini di Parma: solo speculazioni per ora, non essendo stato deciso ancora nulla su questo fronte. In ogni caso, al di là dell'adeguamento, l'obiettivo finale della proprietà indonesiana sarebbe di rifare il Sinigaglia, rendendolo un impianto moderno.