Avv. Capello: "Richieste pene pesanti per Calaiò e il Parma, rara quella in subordine"

18.07.2018 20:15 di  Nico D'Agostino   vedi letture
Avv. Capello: "Richieste pene pesanti per Calaiò e il Parma, rara quella in subordine"
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© foto di Federico De Luca

Intervenuto negli studi di Sky Sport 24, l'avvocato esperto di diritto sportivo Pierfilippo Capello ha espresso il suo parere sul caso Sms pre Spezia-Parma che è valso la richiesta di penalizzazione della società crociata per responsabilità oggettiva a causa dei messaggi di Emanuele Calaiò, per il quale sono stati chiesti quattro anni di squalifica. Ecco il suo parere: "La giustizia sportiva non distingue tra illecito e tentato illecito, può sembrare che si sia montato un problema troppo grosso, ma tutto ciò fa pensare che una società come lo Spezia abbia educato i propri tesserati a segnalare qualunque azione che possa sembrare sospetta per non cadere nell'omessa denuncia, come accaduto a molti in passato. L'aggressività manifestata dalla Procura fa sì che il sistema calcio stia creando degli anticorpi e quindi può essere positiva, ma questa è l'accusa. Accusa che ora deve provare che quelli di Calaiò siano stati sms atti a creare un illecito. Nella giustizia ordinaria basterebbe che Calaiò e il parma dicessero che non è vero niente per smontare tutto. Qui invece è la Procura che deve convincere il Tribunale che il senso di quell'sms è un tentativo di alterare il risultato della partita, qui si giocherà tutto".

La condotta di Calaiò?
"Calaiò non è un giovane inesperto, alla sua età e con la sua esperienza forse avrebbe dovuto essere più cauto".

Come valuti le richieste a danno della società?
"Caso molto raro di richieste in subordine. Il -2 nella stagione scorsa comporterebbe una conseguenza grave come la perdita della categoria, invece inserendo il -6 nella prossima stagione, la pena è più afflittiva ma la categoria conquistata sul campo viene mantenuta".

Per una responsabilità singola o oggettiva è raro perdere una categoria ed anche un -6 sarebbe molto afflittivo.
"Si, poi bisogna considerare che questo è il primo grado, normalmente nelle Corti d'Appello i giudici diminuiscono il quantum della pena e, sono d'accordo, che le richieste sono molto pesanti, ma il messaggio della Procura è severo e chiaro: non stiamo scherzando".