Atalanta-Parma: i nerazzurri l'hanno vinta con il possesso palla

21.10.2014 17:33 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Atalanta-Parma: i nerazzurri l'hanno vinta con il possesso palla

Cosa emerge dalla sconfitta del Parma di Donadoni a Bergamo? Al di là del fatto che il tonfo sia arrivato soltanto al 90' per un errore individuale (Boakye e l'Atalanta per questo ancora ringraziano), c'è da riflettere su alcuni dati. Su tutti, spicca quello del possesso palla: 58% per i nerazzurri, appena il 42% per i gialloblu. Una percentuale considerevole per la formazione di Colantuono, che mai in campionato aveva totalizzato un tale possesso: al contrario, Donadoni in passato ha sempre puntato molto sul gioco palla a terra, in particolare quando, la scorsa stagione, ha impostato Cassano da falso centravanti. Le partite del Parma facevano registrare sempre un possesso palla piuttosto elevato per i crociati, anche con le grandi, contro le quali spesso le provinciali pensano soprattutto a difendersi. La scarsa verve di Francesco Lodi (Jorquera non è giudicabile), giocatore che ancora non si è ben inserito nei meccanismi di Donadoni, ha contribuito a questo dato, a fronte di un centrocampo, quello atalantino, ben orchestrato da Cigarini e sempre pronto a rifornire gli esterni, capaci di mettere sempre in apprensione la difesa ducale con sovrapposizioni e cross dal fondo, anche se non sempre precisi. Non hanno funzionato neanche gli sporadici tentativi di contropiede degli emiliani, che hanno peccato di concretezza nell'ultimo passaggio quando se n'è creata l'occasione, soprattutto nel primo tempo. Un altro dato allarmante è quello delle conclusioni verso la porta: ieri il Parma ha calciato soltanto una volta verso Sportiello, rendendosi pericoloso solamente con Acquah da fuori area. Nonostante i ducali rappresentino tuttora il quarto miglior attacco della categoria, c'è da sottolineare come siano pochi finora i tiri in generale: solo il Cesena ha fatto peggio sino ad ora.



Insomma, quello che emerge è una certa mancanza di autostima, oltre che una condizione di forma generale non impeccabile: è vero che le squadre di Donadoni storicamente partono come un diesel, ma il vedere alla settima giornata i centrocampisti atalantini arrivare primi su tutti i palloni è molto preoccupante. Non può essere dunque solo una questione di modulo, anche se alcuni giocatori potrebbero giovare dal passaggio al centrocampo a 5 (come Ristovski, autore l'anno scorso di un ottimo campionato a Latina in quella posizione, anche se ieri è parso in difficoltà nel duello con Dramé). Una depressione, quella crociata, che va guarita con la vittoria, che non può essere panacea di tutti i mali, ma che può e deve dare un attimo di respiro alla squadra emiliana. Contro il Sassuolo non è l'ultima chiamata, ma le cose devono cambiare soprattutto a livello di gioco, perché i campanelli d'allarme suonati nella partita con l'Atalanta sono troppo evidenti per essere ignorati.