PL - Ds Teramo: "Al Tardini gara difficile, ma daremo del filo da torcere al Parma"

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10.12.2016 19:18 di Vito Aulenti Twitter:    vedi letture
PL - Ds Teramo: "Al Tardini gara difficile, ma daremo del filo da torcere al Parma"

A poche ore dal fischio d’inizio di Parma-Teramo, il direttore sportivo degli abruzzesi Alec Bolla ha parlato ai nostri microfoni della sfida in terra ducale contro la sua ex squadra: “Per noi è un match difficile e importante contro una squadra allestita per vincere il campionato. Loro hanno dei giocatori di categoria superiore, che, da un niente, possono inventarsi la giocata vincente. E’ una partita complicata anche per la nostra situazione di classifica deficitaria: io e la società ci aspettiamo una reazione, quantomeno sotto il punto di vista caratteriale”.

Com’è maturata la scelta di richiamare Zauli?
“Il giorno dopo la partita persa in malo modo con la Maceratese c’era il pensiero di cercare di fare qualcosa di diverso, che potesse toccare dei tasti importanti. Così si è deciso di cambiare la guida tecnica. Abbiamo ripreso Zauli, perché lui conosceva già i giocatori, sia a livello tecnico che caratteriale: non c’era più tempo per poter prendere un terzo allenatore. In più, da quello che mi risulta, in precedenza era mancato qualcosa sotto il punto di vista della considerazione di mister Zauli. Quindi abbiamo pensato che fosse giusto chiamare lui per questi due motivi”.

Pensa di parlare alla squadra prima della gara? Se sì, che corde intende toccare?
“Sin dal primo momento che sono arrivato qui, non ho mai messo in discussione nessun tipo di situazione tecnica. Io credo che i valori tecnici possano fare la differenza, ma se un giocatore non ha la grinta, la fame, la determinazione, lo spirito di sacrificio, allora credo sia difficile rimanere nel calcio e far parte di un gruppo importante, per di più in un momento delicato come quello che stiamo vivendo noi. Per uscire da una situazione drammatica come la nostra, dovremo metterci qualcosa in più sotto questo punto di vista”.

Sfortuna vuole che affrontiate il Parma proprio nel momento in cui ha ritrovato un po’ più di serenità:
“Sfortuna o fortuna non lo so. Io credo che incontrare il Parma sia sempre un motivo d’orgoglio. Per loro non è facile, perché le avversarie, quando arrivano al Tardini, danno sempre qualcosa in più. Al di là della ritrovata serenità del Parma, credo che questo Teramo domani darà del filo da torcere ai ducali: mi aspetto una prestazione estremamente importante a livello caratteriale”.

Firmerebbe per il pari?
“A me piace poco fare questi patti. E’ chiaro che per noi conquistare dei punti sarebbe fantastico, importante, però la nostra salvezza passa soprattutto da altre partite, contro le nostre diretti concorrenti. Io domani firmerei solo per una prestazione importante del Teramo sotto tutti i punti di vista”.

Che ricordi ha della sua esperienza nel Settore Giovanile del Parma?
“Io nel 1994 facevo parte della Primavera, ma venivo aggregato spesso in Prima Squadra. Allora c’erano dei campioni incredibili, sia in Prima Squadra che in Primavera: uno su tutti, Simone Barone, che poi è diventato campione del mondo. La cosa che ricordo con più piacere e che porterò per sempre con me è l’umiltà di questi grandissimi campioni della Prima Squadra. Penso ad esempio a Crippa, a Zola, a Pin: giocatori con un talento fuori dal normale, ma con un’umiltà pazzesca. Questo è il concetto con cui sono cresciuto: l’umiltà è alla base del calcio, ma anche della vita”.

Se non sbaglio c’è un aneddoto carino che riguarda l’arrivo di Buffon a Parma. Ce lo racconta?
“Certamente. Ero in ritiro, quanto ad un certo punto Falsini mi dice: ‘Domani arriva un portiere fortissimo, destinato a diventare il numero uno a livello mondiale’. Io, nel mio piccolo, ero curioso di vedere che cosa volesse dire essere fenomeni. Quando è arrivato, ho capito subito di che pasta fosse fatto. Ma l’ho capito ancora meglio quando ha esordito in A contro il Milan di Weah: Bucci era infortunato, Nista aveva la febbre, e Buffon, come se niente fosse, disputò una partita strepitosa, manco fosse un veterano. Gigi è un grande campione: nonostante la sua splendida carriera, è rimasto un ragazzo umile. Quando lo incontro, ci salutiamo sempre come se non ci fossimo mai persi. Oltretutto ho vissuto con lui in un appartamento per tutto il periodo in cui sono stato a Parma, perciò c’era una grandissima amicizia anche fuori dal campo”.

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