Yahoo: dopo Messi e James Rodriguez c'è... Paletta

28.11.2014 18:40 di Tommaso Baratta Twitter:    vedi letture
Yahoo: dopo Messi e James Rodriguez c'è... Paletta

Quando ci si avvicina alla fine dell'anno, arriva il tempo de bilanci. Ecco allora che il portale Yahoo.com ha stilato numerossime classifiche sulle mode e sulle tendenze più popolari in rete in questo 2014 che sta per finire. In ambito calcistico, la statistica curiosa riguarda i calciatori più "cliccati" durante il modiale brasiliano giocato in estate. Al primo posto, sembra inutile dirlo, Lionel Messi, fenomeno del Barcellona eletto anche (tra le polemiche) miglior giocatore del torneo. Al secondo posto la rivelazione del Mondiale, il talento colombiano James Rodriguez, esploso durante la rassegna iridata e successivamente comprato in estate a cifre folli dal Real Madrid di Carletto Ancelotti. Al terzo posto, incredibilmente, nonostante la disfatta della spedizione azzurra ai mondiali, c'è un italiano. Chi? Facile, penserà qualcuno, Balotelli.. No.

Va bene allora Pirlo? Neanche. Buffon? Nemmeno.. .Ebbene, a completare il podio dei calciatori più cliccati c'è lui, Gabriel Alejandro Paletta, che precede in questa particolare classifica nomi del calibro di Eto'o (4°) e Marchisio (5°). Argentino di nascita, naturalizzato italiano, difensore del Parma, arrivato nel 2010 in Emilia dal Boca Juniors, dopo una stagione al Liverpool, e naturalizzato per le sue radici italiane. Paletta è in possesso della doppia cittadinanza grazie alle origini calabresi (il bisnonno, Vincenzo, emigrò da Savelli, un paese in provincia di Crotone). E pensare che dopo la sfida all'Inghilterra, nella celebrazione degli eroi azzurri, era stato additato come l'unico elemento non all'altezza della situazione, tanto che quella vittoria rimase l'unica partita disputata dall'italo-argentino durante la spedizione brasiliana. Una vittoria, appunto. Il proseguio poi, è cosa nota: l'Italia perde incredibilmente con Costa Rica ed Uruguay, con Gabriel in panchina, e viene rispedita a casa. In fondo, allora, non era tutta colpa di Paletta.