Sarà ItalParma? Ecco i gialloblu candidati all'azzurro

20.04.2014 12:15 di Marco Rizzo Twitter:    vedi letture
Sarà ItalParma? Ecco i gialloblu candidati all'azzurro
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© foto di Insidefoto/Image Sport

Pensare, poco più di un anno fa, che il Parma potesse offrire così tanti giocatori ed opportunità al commissario tecnico Cesare Prandelli era pura utopia. Poi, il percorso del collettivo crociato, unito all’abilità del mister Roberto Donadoni di trarre il meglio dai propri calciatori ed alla crescita personale dei singoli che ora saranno analizzati, ha permesso a cinque elementi della rosa di poter dire la loro per il prossimo Mondiale in Brasile. In realtà, a meno di due mesi dalle ufficiali convocazioni, il loro destino sembra già tracciato. Vediamo il perché.

Mirante. Le possibilità del portiere campano di finire tra i ventitre azzurri sono ancora alte. Il rendimento dell’estremo difensore gialloblu, quest’anno, è sotto gli occhi tutti: determinate partite dal Parma sono state da lui decise (le trasferte di Livorno, Sassuolo, Verona con il Chievo) e si ricorda solo qualche piccola incertezza, ma si fa fatica a trovare un portiere che nella massima serie non si sia macchiato di piccoli errori. Il suo percorso è stato in crescendo: all’inizio del ciclo prandelliano era tagliato fuori dai vari Viviano (finito poi nel dimenticatoio azzurro), De Sanctis, Marchetti. Il calo dei menzionati portieri, poi, unito alla crescita esponenziale del numero uno campano, hanno permesso al portiere di Castellamare di essere, ad oggi, tra i seri candidati al ruolo di terzo in Brasile. Due gli avversari principali: Perin ed il cristallino talento Scuffet. Con il massimo rispetto per questi ultimi due (che avranno una brillante carriera, certamente) ad oggi non appaiono superiori al numero uno crociato e lanciare due giovani promesse nel ruolo di terzo potrebbe essere un azzardo. L’esperienza e l’usato sicuro, in tal senso, potrebbero avere la meglio. A Prandelli l’ultima scelta.

Cassani. In questo caso i giochi sembrano, ormai, fatti. Il commissario tecnico non ha mai preso in seria considerazione la candidatura dell’ex Palermo, nonostante, ad oggi, sia innegabile che nel suo ruolo sia probabilmente il calciatore che ha reso meglio. Abate, De Sciglio e l’outsider Maggio hanno fornito prestazioni al di sotto delle loro possibilità ma sono ancora qualche gradino sopra nella scala delle preferenze. La mancata convocazione nell’ultimo stage e la chiamata di Romulo (visto anche come possibile terzino e tornante in un ipotetico 3-5-2) sono chiare conferme in tal senso. Fermarsi adesso, però, sarebbe riduttivo: la speranza è l’ultima a morire, no?

Paletta. Il difensore ex Liverpool,  invece, quasi certamente farà parte della spedizione azzurra in terra brasiliana. Il suo valore è stato riconosciuto, forse, un po’ tardi ma il commissario tecnico, oggi, fa sicuro affidamento sul numero ventinove gialloblu. Eccezion fatta per i tre centrali juventini (Barzagli, Bonucci, Chiellini) la superiorità del ex Boca nei confronti di Ogbonna e Ranocchia è lampante in questo momento e la chiamata in azzurro è il giusto premio di un percorso costante di crescita. Le prestazioni di Bologna e di ieri con l’Inter farebbero pensare in direzione opposta, ma sono solo due piccole macchie. La sicurezza che offre il numero ventinove del Parma è una garanzia sicura.

Parolo. Il centrocampista di Gallerate si giocherà ogni carta fino all’ultimo secondo e, ad oggi, è in bilico la sua partecipazione ai prossimi mondiali. La considerazione del commissario tecnico nei confronti del numero sedici del Parma è molto forte, la sua crescita è innegabile, ma la concorrenza è davvero forte. Pirlo, Marchisio, De Rossi, T.Motta, Giaccherini, Montolivo, Aquilani, Verratti sono avversari più che temibli ma il centrocampista del Parma deve far valere le sue qualità: confidenza con il gol, qualità, tiro da fuori, inserimento senza palla, abbinata a tanta corsa potrebbero essere le chiavi del successo. Giusto sperare.

Cassano. Infine, Peter Pan. Escluso il mal di pancia di dicembre, il percorso del numero novantanove gialloblu è innegabile, la sua crescita, fuori e dentro il campo, hanno portato a risultati inimmaginabili e, ad oggi, la sua presenza in azzurro sembra molto probabile. La sua convocazione, dopo la finale contro la Spagna ad Euro 2012, è avvenuta solo nell’ultimo stage ma la situazione sembra chiara: la mancanza di solide alternative nel ruolo di secondo punta, il rendimento di Fantantonio, unito al suo carisma ed alla sua esperienza, sono elementi che fanno pensare ad un sogno che si realizzerà: il primo Mondiale è un orizzonte nella vista del talento di Bari. La strada è tracciata: il lavoro, alla fine, paga.