Minotti: "L'annata è nata male. Ora bisogna essere umili e ripartire tutti insieme"

22.10.2014 15:49 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Minotti: "L'annata è nata male. Ora bisogna essere umili e ripartire tutti insieme"
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© foto di Federico Gaetano

Intervenuto sulle frequenze di Radio Parma nel corso della trasmissione "Palla in Tribuna", l'ex difensore del Parma Lorenzo Minotti ha parlato del gol contro l'Anversa, scelto dall'UEFA come uno dei 60 gol più belli messi a segno nella storia delle competizioni europee, ma si è anche soffermato sull'attuale situazione della squadra crociata, che chiude la classifica della serie A a quota 3 punti: “Sinceramente non mi aspettavo che venisse selezionato il mio gol, anche se, magari, il fatto che sia stato realizzato in una finale gli dà maggiore importanza. Quel giorno è indimenticabile per me, rimane un po’ il simbolo della mia carriera. La crisi del Parma? Seguo la squadra da lontano, senza conoscere le dinamiche interne. Posso solo dire che ho visto un Parma in difficoltà a Cesena. Purtroppo ci sono delle annate che nascono male per una serie di motivi: bisogna subito reagire, perché se si continua così, le cose si complicano. La difesa? Io credo che non sia solo un problema di difesa, ma una cosa generale. La stagione è nata male, con tante scorie negative, anche per aver visto sfumare l’Europa per motivi extra-calcistici. Poi ci si è messa anche la cattiva sorte, con gli infortuni eccellenti che stanno penalizzando il Parma in maniera notevole.

Il Parma deve riordinare le idee e ritrovare la mentalità da squadra che deve salvarsi, senza però farsi prendere dal panico. C’è ancora tutto il tempo per risalire la china. Bisognerà soffrire tutti insieme per diversi mesi: questo dev’essere ben chiaro nel gruppo. Il Cesena? È una squadra che sa qual è il suo obiettivo e ha da tempo messo in preventivo che ogni partita sarà una sofferenza. Il Parma l’anno scorso è stata una delle sorprese più belle del campionato, è difficile resettare la mente, però bisogna prendere atto della realtà, essere umili e ripartire tutti insieme. È una questione di squadra, di società, di mentalità e d’ambiente. Ci vuole un contributo da parte di tutti”.