Ferrari: "Basta padri padroni, ci ispiriamo al modello tedesco. Scala non un semplice presidente onorario"

01.07.2015 20:46 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Ferrari: "Basta padri padroni, ci ispiriamo al modello tedesco. Scala non un semplice presidente onorario"
© foto di ParmaLive.com

Al termine dell'intervento introduttivo di Guido Barilla, a prendere la parola nella sala stampa del Tardini è stato Marco Ferrari, il vero deus ex machina dell'operazione, che è riuscito nell'impresa di mettere assieme i più importanti imprenditori di Parma per ridare un futuro al club ducale: "Per noi il fallimento del Parma è il fallimento di un modello: quello del mecenate che assume sulle sue spalle l'onere di una squadra. Questo modello andava bene per i Berlusconi, gli Agnelli, i Berlusconi. Ma oggi non ci sono persone con solidità sufficiente per gestire baracconi del genere. Per ripartire, ci siamo ispirati a quello che è successo in Germania con la multiproprietà. Noi non siamo abituati a questo modello, e ci chiediamo perché imprenditori come Barilla e Pizzarotti non abbiano agito da soli, ma pensate che Audi nel Bayern ha solo una piccola percentuale. Sviluppare un modello di calcio con proprietà diffusa, significa avere un modello più sostenibile: anche se uno del club ha problemi, la società continua ad essere sana. Per il progetto di azionariato diffuso abbiamo avuto poco tempo per lavorare, ma la risposta è stata straordinaria: 200 soggetti hanno già deciso di aiutarci. Questo è un primo passo, ma la priorità è iscrivere la squadra al campionato. Come si fa a decidere con tante teste? Come gli imprenditori sono abituati a fare nelle loro imprese: col sistema di governance. Si identificano dei manager e si utilizza la delega. Se non c'è un padre padrone è difficile che qualcuno perda la testa o che qualcuno non venga controllato.

Qualunque operazione supererà un certo importo dovrà essere approvata dal cda. Scala? Non sarà un presidente onorario, Nevio è un presidente con la firma. Aveva detto che ci sarebbe stato in D anche gratis e lo ha fatto. L'altra cordata? Li rispettiamo. Noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare, attendiamo serenamente la decisione della FIGC. Il ripescaggio? Non vorrei che non ci iscriviamo alla D per pensare alla Lega Pro. Siamo al 1 luglio, noi stiamo facendo le corse. Se non ti iscrivi in D, non puoi fare la Lega Pro. La situazione è confusa, noi siamo abituati a parlare davanti a fatti e certezze. Quando ci saranno, faremo le nostre considerazioni. La sede? Sarà il Tardini".