Avv. D'Onofrio: "Non ci sono gli estremi per l'illecito: al massimo è violazione dell'art. 1"

21.06.2018 22:42 di Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Avv. D'Onofrio: "Non ci sono gli estremi per l'illecito: al massimo è violazione dell'art. 1"
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© foto di Federico De Luca

L'avvocato Paco D'Onofrio, raggiunto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, ha detto la sua sul caso relativo a Spezia-Parma. Le sue dichiarazioni: "Va fatta una distinzione tra la norma e le sue applicazioni, e il caso specifico. L’articolo 7 del Codice di Giustizia Sportiva è chiaro: in caso di illecito, anche solo tentato, scatta la responsabilità oggettiva della società. La giurisprudenza sportiva è sempre stata molto coerente su questo punto: è condannato anche il solo tentativo. Ritengo positivo comunque che i calciatori dello Spezia abbiano denunciato l'accaduto, è la testimonianza di una crescita importante a livello di cultura sportiva. Questi calciatori nel dubbio si sono rivolti alla Procura Federale: è un messaggio che deve passare per tutti. Andare in Procura non vuol dire accusare i colleghi, ma chiedere un accertamento. Spesso in passato l’omessa denuncia è stato motivo di condanna, morale quando non giuridica. Tornando alle norme, l'illecito anche solo tentato deve avere tutti gli elementi dell'illecito. A prescindere che sia realizzato o meno. Se un giocatore fa semplicemente una proposta, generica e astratta, a un collega, a mio avviso questo non configura una violazione dell’articolo 7, ma al massimo dell’articolo 1, cioè quello concernente i generali doveri di lealtà, probità e correttezza, è una differenza fondamentale perché in questo caso la responsabilità non è oggettiva ma personale. Quindi in questo caso la società non sarebbe coinvolta. Analizzando i messaggi che conosciamo, a mio avviso non c'è traccia di illecito. Al massimo possiamo parlare di un comportamento inopportuno, in tal caso eventualmente si potrebbe discutere sulla violazione dell’articolo 1, detto che stiamo parlando di un ambiente nel quale certi atteggiamenti goliardici o provocatori possono capitare. Guardando ai precedenti, le vicende relative a condanne per illecito sportivo erano molto più significative. Vedremo che tipo di orientamento prevarrà, anche se non conosco la vicenda dall'interno. A mio avviso ci potrebbe essere una condanna ai sensi dell’articolo 1 e quindi una squalifica o un’ammenda per i calciatori".

Lo scenario più negativo per i crociati vedrebbe negata la promozione:
"Sì, anche perché la stagione termina il 30 giugno: la sentenza arriverebbe entro la fine della stagione di riferimento e i soggetti andrebbero sanzionati per la stagione in corso. A quel punto è difficile fare una previsione, bisognerebbe capire se il TFN volesse indicare le modalità per completare l’organico della Serie A, o se le volesse lasciare questo compito alla FIGC. In teoria, è possibile che venga ammesso il Palermo, anche per slittamento, ma è una situazione molto complicata. La mia impressione è che non ci sarà una condanna del Parma per illecito, non credo ci siano gli estremi. Se invece dovesse arrivare, sempre per quanto visto finora, saremmo di fronte a una giurisprudenza federale che modifica i precedenti criteri e sarà una sentenza storica per il futuro, di cui dovremo tenere conto”.