Freschezza, corsa e imprevedibilità: Germoni, Barillà e Baraye per ripartire

21.09.2017 10:54 di Nico D'Agostino   vedi letture
Freschezza, corsa e imprevedibilità: Germoni, Barillà e Baraye per ripartire
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Molto si è già dibattuto sulle difficoltà ed i limiti del Parma attuale: della sua sterilità offensiva, della perforabilità della difesa e della scollatura tra i reparti. D'Aversa è ricorso al turnover contro l'Empoli, anche troppo massiccio potremmo dire, ma alcuni dati appaiono inequivocabili. Uno di questi è stata la stanchezza mostrata da un fedelissimo dell'allenatore crociato, Luigi Scaglia, che non ha mai rifiatato in questo inizio di stagione e che spesso si è trovato in difficoltà difensiva nelle ultime due gare. La prossima sfida di Venezia potrebbe, magari, rappresentare una possibilità di poter vedere all'opera uno dei nuovi acquisti estivi, quel Luca Germoni che tanto piace agli addetti ai lavori e che porterebbe un po' di freschezza alla manovra ducale facendo riposare l'ex Latina. A centrocampo, invece, non credo si possa fare a meno della corsa di Antonino Barillà: non avrà piedi educatissimi, ma tra i centrocampisti crociati, nessuno possiede le sue doti dinamiche.

Capace di cucire le distanze tra i reparti offensivo e difensivo (che contro i toscani si è evidenziato moltissimo), l'ex Reggina potrebbe sostituire Munari apparso molto in difficoltà fisica negli ultimi match disputati contro avversari molto veloci. L'attacco, invece, pare il reparto più in difficoltà dei gialloblù con soli tre gol realizzati e tutti su palla inattiva, come fare per cercare di rendere più pericolose le sortite crociate? Una soluzione potrebbe essere schierare tutti insieme i giocatori di maggior talento della rosa e cioè Yves Baraye al fianco di Antonio Di Gaudio ed Emanuele Calaiò. Soprattutto dopo la bella prova di martedì, l'ex Carpi pare inamovibile a sinistra, mentre il senegalese potrebbe prendere il posto sulla destra di Siligardi, apparso ancora indietro di condizione, con Calaiò al centro dell'attacco (come già fatto negli ultimi minuti contro l'Empoli), ma con maggiore presenza in mezzo all'area. Altra, più suggestiva soluzione, la possibilità di schierare come falso centravanti proprio il numero dieci con Siligardi a destra: maggiore imprevedibilità e velocità ad un reparto sembrato spesso troppo statico.