Tuttosport - Cerri: "Se sogno ad occhi aperti mi vedo al Tardini accanto a Cassano"

01.10.2014 09:20 di  Riccardo Zucchi  Twitter:    vedi letture
Tuttosport - Cerri: "Se sogno ad occhi aperti mi vedo al Tardini accanto a Cassano"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Arrivato in estate dal Parma in prestito Alberto Cerri sta ripagando la fiducia della Virtus Lanciano a suon di gol visto che al momento con 4 reti in 5 partite è secondo nella classifica marcatori. La redazione di Tuttosport ha intervistato l'attaccante parmense che ha parlato della sua avventura al club abbruzzese e dei suoi sogni futuri che prevedono anche il Parma:

Cerri non partiva titolare, ma è già capocannoniere, alla media di un gol ogni 55’.
"Non mi aspettavo un avvio del genere, un fattore chiave è l’ambiente di Lanciano, del quale avevo soltanto sentito parlare bene: è perfetto per un giovane, ci sono fiducia e poca pressione. Sono felice della scelta: devo giocarmi il posto e sfruttare le occasioni. Ho scommesso su me stesso".

In tanti le pronosticano un avvenire alla Ibrahimovic. 
"No, Ibra è un modello, e resta tale. E’ il numero uno: ha fisico, tecnica, carisma, è il più forte di tutti".

Cerri è emiliano come tanti bomber: il piacentino Inzaghi, il modenese Toni, lo stesso Vieri (a cui somiglia) è nato a Bologna. 
"Due campioni del Mondo e un altro fenomeno, gente che ha segnato gol a grappoli. Per un percorso paragonabile ai loro, firmo da Lanciano alla mia San Secondo di Parma".

Ibrahimovic, certo. Ma ci sono altri modelli? 
"A Parma mi mangiavo con gli occhi Amauri, un altro che ha conosciuto la Champions con la Juve. Ho sempre apprezzato i suoi consigli e quelli di un amico come Galloppa: mi ripetevano di restare umile e affamato, e di usare il fisico. Poi c’era Cassano: faceva numeri tali che mi sentivo in colpa, perché non dovevo pagare il biglietto per ammirarlo...".

Il biglietto lo ha pagato da abbonato ai Distinti del Tardini. 
"Stravedevo per Amauri e Giovinco: ricordo il loro 2-0 all’Inter nel giorno del mio 15° compleanno. Ho sempre tifato Parma: se sogno ad occhi aperti, mi vedo al Tardini accanto a Cassano: con lui basta muoversi e la palla, come per incanto, arriva nel modo giusto".

Scegliendo Lanciano ha lasciato casa per la prima volta, com’è il distacco? 
"Temevo fosse più duro, qui mi hanno accolto bene e c’è un gruppo pieno di brave persone. Sto imparando a sbrigare le faccende da solo, io e Pinato siamo vicini di casa e ci dividiamo i compiti tra la cucina e la lavatrice. E poi ci sono il percorso verso la patente e la scuola: frequento il 5° anno di superiori, Finanza e Marketing con indirizzo linguistico: studio inglese, francese e tedesco... Le giornate sono piene".

A breve torneranno anche le Nazionali giovanili. 
"Un onore, il Mondiale Under 17 è stato un’esperienza irripetibile, mi ha fatto capire che devo lavorare ancora tanto. La classe ‘96 ha tanti giocatori di valore: il mio amico Mauri, che ha segnato lunedì con il Parma, Pellegrini, Calabresi, Parigini, Calabria, Di Molfetta, e ovviamente Scuffet, che ha una marcia in più. Come chi approda in Nazionale a 17 anni".

E’ accaduto anche a Cerri. 
"Ma era uno stage, di certo non lo dimenticherò: quando me lo dissero, pensai ad uno scherzo. Donadoni mi disse: “sei il primo ad arrivare in azzurro prima di debuttare da senior”. Fu un periodo di incredibili alti e bassi emotivi: l’esaltazione per la chiamata di Prandelli arrivò poco dopo il dolore per la morte di un caro amico, il rugbista Filippo Cantoni, i miei gol sono per lui".

Di fronte a sé, cosa vede Cerri? 
"Voglio convincere a Lanciano, poi mi auguro di avere l’opportunità di giocare nel Parma. Più avanti, Champions League e Mondiale sono quei traguardi per i quali sarei disposto a tutto. Ma per fare strada tengo gli occhi sul presente: Lanciano e la serie B sono il lasciapassare per diventare un giocatore importante".

Niente bici: nonno Ercole si arrabbierà. 
"Il sellino è troppo scomodo, il ciclismo non faceva per me...".