Rassegna stampa - "Sistema di Gradimento", contratto società-tifosi

14.06.2018 09:59 di  Nico D'Agostino   vedi letture
Rassegna stampa - "Sistema di Gradimento", contratto società-tifosi
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Nel giorno della presentazione della Campagna Abbonamenti per la prossima stagione il Delegato alla Sicurezza Stefano Perrone ha anche spiegato cosa effettivamente sia il “Sistema di gradimento”, un nuovo strumento introdotto dalla FIGC che le società devono adottare: “Si tratta di un contratto che le società devono redigere con i propri tifosi al momento della sottoscrizione di un abbonamento o l’acquisto di un biglietto. Le società chiedono ai propri tifosi di mantenere un certo comportamento che, se non fosse rispettato, comporta delle sanzioni. Il Daspo, gestito dalle autorità di pubblica sicurezza, rimane, ma anche le società possono intervenire con il divieto di accesso allo stadio per una partita o anche per una stagione intera. Questo è un passaggio epocale, è un documento che va letto e capito e noi come società continueremo a darne spiegazione in diverse sedi. Le società si possono autotutelare nel momento in cui un suo tifoso possa danneggiare l’immagine della società o degli altri tifosi. Si può intervenire anche per un comportamento fuori dallo stadio o sui social network, ad esempio. Con questo strumento si responsabilizzano di più le società, in questo caso si vedono solo gli aspetti punitivi ma è un rapporto di dare e avere. Le società devono essere brave a dare un qualcosa per poi chiederlo indietro al proprio tifoso”. Il “Sistema di gradimento” adottato dal Parma è consultabile sul sito ufficiale del club.

Luca Carra, amministratore delegato del Parma, ha così espresso in conferenza stampa la sua opinione sul nuovo "Sistema di Gradimento" introdotto obbligatoriamente dalla Figc dalla prossima stagione e presentato stamattina al Tardini: "L'idea di base mi piace molto, se vuoi creare un rapporto diretto con i tifosi, e noi a Parma siamo fortunati, credo sia meglio che sia la stessa società a dialogare con loro ed eventualmente a prendere dei provvedimenti, senza essere semplici cani da guardia. Bisogna, però, capire quanto potrà essere deciso liberamente dalle società e quanto saranno obbligate a fare".