Gazzetta dello Sport - Per la salvezza strada stretta. Ma può partire una trattativa

28.02.2015 10:01 di  Riccardo Zucchi  Twitter:    vedi letture
Alberto Benaglia/ParmaLive.com
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Diventa difficile, quasi inaccessibile, il percorso che dovrebbe portare il Parma a fine campionato. Queste sono ore delicatissime, come sottolinea la Gazzetta dello Sport, questo è il momento in cui le parti non si scoprono in attesa di un pronunciamento del tribunale che ancora non c’è e che può arrivare solo il 19 marzo. Perché è chiaro che l’eventuale sopravvivenza del club emiliano potrà materializzarsi solo dopo la dichiarazione di fallimento e se verrà concesso l’esercizio provvisorio.

Venerdì prossimo la Lega riunirà i club in assemblea e ragionerà sugli strumenti a disposizione per aiutare il Parma e scongiurare lo smacco di una A a 19 squadre ma diversi club sono contrari a tassarsi: vista la necessità politica di una delibera all’unanimità, che smini i rischi di impugnazione, va trovato il modo per convincere tutti. La Lega non stanzierà i quasi 10 milioni necessari per coprire le spese di funzionamento e la totalità degli stipendi per la parte residua della stagione. Quell’esborso presupporrebbe un contributo da parte dei club, e in tanti hanno già detto no. C’è solo una via per evitare di chiedere soldi alle associate: attingere al paracadute che spetterebbe al Parma in caso di retrocessione in B. Si tratta di 15 milionima c’è il rischio che quella cifra scenda a 12,5. Peccato, però, che gli emiliani si siano fatti già anticipare circa 8 milioni dalle banche, sotto forma di incasso di un credito futuro certificato dalla Lega. Ne restano 4-5. Questo è il tesoretto che l’assemblea delle società di A potrebbe garantire e mettere nelle mani del curatore fallimentare, sempre che il fallimento pilotato venga concesso. Con quella somma si pagherebbe non la totalità degli stipendi ma una percentuale superiore al 50%.