Gazzetta dello Sport - Parolo: "Da qui in avanti tutte finali, domani giochiamo da Parma"

18.04.2014 09:24 di  Redazione ParmaLive   vedi letture
Gazzetta dello Sport - Parolo: "Da qui in avanti tutte finali, domani giochiamo da Parma"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, Marco Parolo carica il Parma, atteso dalla dura sfida di domani contro l'Inter di Mazzarri, una gara che potrà dire tanto sul cammino di fine stagione delle due squadre, attualmente al sesto e quinto posto in campionato e in piena lotta per l'Europa League: "Mancano cinque partite alla fine della stagione, sono tutte finali. La sfida contro i nerazzurri è sulla carta la più importante ma dopo andremo sul campo del Torino, anch’esso in corsa per l’Europa. Perciò non dobbiamo pensare solo al risultato del Tardini, tutti gli impegni sono difficili".
 
Come va affrontata la squadra di Mazzarri?
"Come abbiamo fatto con Milan, Napoli e tutte le altre big. Ovvero giocando con lo spirito della provinciale ma consapevoli delle nostre forze. Dovremo fare la partita, difenderci, soffrire e ripartire. Seguendo il piano del nostro allenatore".
 
Donadoni chi è per lei?
"Una persona di grande carisma, un vincente che non vuole perdere nemmeno a tressette e sa trasmettere la sua mentalità. In carriera devo molto a due allenatori: Bisoli che mi ha portato dalla C1 alla Serie A col Cesena e Donadoni che mi ha aiutato a credere più in me stesso".
 
In che modo?
"Ho sempre fatto i miei gol ma quest’anno mi sono superato. Donadoni mi ha spronato a cercare di più la porta perché ho piede e un buon tiro. Con lui ho trovato equilibrio e la mia dimensione. A 29 anni sono sbocciato forse un po’ tardi. Ho capito di essere bravo soltanto quando sono arrivato in Serie A".
 
Non è tardi per andare in Brasile. Ci pensa ancora?
"Ci spero. Ma per farcela sarebbe importante centrare l’accesso all’Europa League, un traguardo che darebbe un senso compiuto a tutta la mia stagione e a quella del Parma. Poi va considerata la concorrenza, che nel mio ruolo è altissima. Io in Brasile ci andrei anche come ottavo centrocampista e, se occorre, come terzo portiere.

Sarebbe un sogno che si realizza". 
 
In caso contrario, ha già pianificato le vacanze?
"Mia moglie è incinta del nostro primo figlio, non vogliamo sapere il sesso, sarà comunque una bella sorpresa. Non faremo un viaggio lungo. Parigi e la Francia, magari. Però ho anche un patto con Gobbi, tifoso del basket NBA come me. Se vanno in finale Miami (la mia squadra) e Oklahoma (la sua), pensiamo di andare negli Stati Uniti per gustarci dal vivo il duello Lebron contro Durrant". 
 
Battendo l’Inter può fare un piacere anche al suo Milan...
"Ero tifoso milanista da bambino, oggi tifo Parma e penserò solo al bene della mia squadra. Come ho fatto segnando due gol ai rossoneri all’andata".
 
A Cesena giocava con Nagatomo, che ora ritrova da avversario. Ricordi?
"Yuto è un simpaticone. Gli facevo tanti scherzi, soprattutto al ristorante, sui piatti, le posate, i bicchieri. Giochi di parole. Lui stava al gioco e ci rideva sopra".
 
Nel calcio si scherza poco?
"Io sono un estroverso in un mondo molto serioso. Spesso ci si dimentica che questo è un gioco e così prevalgono logiche e polemiche fuori dal campo. Inoltre la tendenza è sempre quella di trovare alibi e incolpare gli altri per le sconfitte. Un po’ di autocritica non farebbe male".
 
Attenti all’Inter, ovvero attenti a chi?
"Attenti a Palacio e Kovacic perché creano gioco. E ovviamente ad Icardi perché sta segnando tanto".