Gazzetta dello Sport - Barilla: "Mi fido degli altri imprenditori. Il Parma vuole proporre un modello diverso"

02.07.2015 09:20 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Alberto Benaglia/ParmaLive.com
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Nella seconda parte dell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello SportGuido Barilla ha fatto anche sapere che quello del nuovo Parma è un progetto sociale e non a scopo di lucro: "Gli eventuali utili saranno tutti reinvestiti nella società. Il calcio è scosso da vicende terribili? Vero, ma non ho paura, perché con me ci sono persone di cui mi fido e che so che non mi tradiranno mai. Parlo di imprenditori seri, da Marco Ferrari a Paolo Pizzarotti, dall’ingegner Dallara amico di vecchia data della mia famiglia a Mauro Del Rio, da Angelo Gandolfi all’avvocato Malmesi. Gente perbene con cui condivido valori e progetti". E forse, ora che è impegnato in prima persona, al Tardini Barilla ci verrà: "Dipende dai miei impegni familiari. I miei figli giocano a tennis, a calcio, e il fine settimana ci sono le gare. Vediamo, se avrò un po’ di tempo, al Tardini ci sarò. Ma io non sono importante, contano i giocatori, l’allenatore, i dirigenti e, soprattutto, i tifosi". Barilla poi parla della sua passione per il calcio: "Da bambino ero scarsissimo, non ho mai giocato seriamente.

Però tifavo tanto per il Milan: il mio campione preferito è Ibrahimovic. Devo la passione a mio padre, era un malato di calcio, e io e i miei fratelli ascoltavamo i suoi racconti. La partita che non dimentico? Istanbul 2005, il Milan che perde la Coppa dei Campioni contro il Liverpool dopo essere stato in vantaggio 3-0. Mi restano nella mente più le sconfitte. Una vittoria te la godi mentre la costruisci, una sconfitta è una tragedia che devi essere bravo ad affrontare. E questo concetto l’ho portato nel mio lavoro, in azienda". Eppure, in questo calcio, c'è molto di marcio: "Tutti mi hanno sconsigliato di entrarci, ma io lo faccio perché quello che ho in mente è un calcio diverso. Il Parma non farà mai parte di “quel” calcio, ma vuole proporre un altro modello. Il Parma in Serie A? Ci sono quattro gradini da scalare e il primo è il più delicato. Siamo partiti, speriamo bene, chiniamo la testa e pedaliamo".