Gazzetta dello Sport - Barilla: "Mi fido degli altri imprenditori. Il Parma vuole proporre un modello diverso"
Nella seconda parte dell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Guido Barilla ha fatto anche sapere che quello del nuovo Parma è un progetto sociale e non a scopo di lucro: "Gli eventuali utili saranno tutti reinvestiti nella società. Il calcio è scosso da vicende terribili? Vero, ma non ho paura, perché con me ci sono persone di cui mi fido e che so che non mi tradiranno mai. Parlo di imprenditori seri, da Marco Ferrari a Paolo Pizzarotti, dall’ingegner Dallara amico di vecchia data della mia famiglia a Mauro Del Rio, da Angelo Gandolfi all’avvocato Malmesi. Gente perbene con cui condivido valori e progetti". E forse, ora che è impegnato in prima persona, al Tardini Barilla ci verrà: "Dipende dai miei impegni familiari. I miei figli giocano a tennis, a calcio, e il fine settimana ci sono le gare. Vediamo, se avrò un po’ di tempo, al Tardini ci sarò. Ma io non sono importante, contano i giocatori, l’allenatore, i dirigenti e, soprattutto, i tifosi". Barilla poi parla della sua passione per il calcio: "Da bambino ero scarsissimo, non ho mai giocato seriamente.
Però tifavo tanto per il Milan: il mio campione preferito è Ibrahimovic. Devo la passione a mio padre, era un malato di calcio, e io e i miei fratelli ascoltavamo i suoi racconti. La partita che non dimentico? Istanbul 2005, il Milan che perde la Coppa dei Campioni contro il Liverpool dopo essere stato in vantaggio 3-0. Mi restano nella mente più le sconfitte. Una vittoria te la godi mentre la costruisci, una sconfitta è una tragedia che devi essere bravo ad affrontare. E questo concetto l’ho portato nel mio lavoro, in azienda". Eppure, in questo calcio, c'è molto di marcio: "Tutti mi hanno sconsigliato di entrarci, ma io lo faccio perché quello che ho in mente è un calcio diverso. Il Parma non farà mai parte di “quel” calcio, ma vuole proporre un altro modello. Il Parma in Serie A? Ci sono quattro gradini da scalare e il primo è il più delicato. Siamo partiti, speriamo bene, chiniamo la testa e pedaliamo".