Teleducato - Imborgia: "Io per il dopo Leonardi? No, Pietro resterà a lungo a Parma"

08.01.2014 23:21 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Teleducato - Imborgia: "Io per il dopo Leonardi? No, Pietro resterà a lungo a Parma"
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© foto di Federico Gaetano

Nel corso del suo lungo intervento ai microfoni di Teleducato, Antonino Imborgia ha non solo spiegato i motivi dell'abbandono proprio a ridosso della sessione invernale di mercato, ma ha anche sottolineato l'importanza in casa Parma di Pietro Leonardi, che a suo parere resterà ancora a lungo nel Ducato: "Le critiche di Alfredo Pedullà nei miei confronti? Lui non è presente nello studio ora, ma anche io non ero presente quando ha scritto l’editoriale... Rispetto il suo ruolo di giornalista quindi non parlo di lui. Chiarisco quanto detto in un’intervista di qualche giorno fa: l’operazione Belfodil è stata brillante, ma non ho mai detto che il giocatore l’ho scelto io. È che a volte certe scelte le devi forzare: 2,5 milioni di euro rappresentava una cifra importante per il Parma, così come 1,5 era una cifra importante per prendere Saponara. ‘Ho dovuto forzare’ significa non che il Parma non volesse prendere i due giocatori, ma semplicemente che si trattava di sforzi economici importanti per il Parma. Io non ho scelto i giocatori, queste sono cose che ho sempre condiviso con Preiti. Mi è sembrato anche strano questo accanimento nei miei confronti, evidentemente qualcuno pensava che io prendessi lo stipendio a Parma così, per apparire, per venire a Collecchio, girare nel campo, dare una pacca sulle spalle dei giocatori. La mia funzione nella costruzione dell’’Universo Parma’? Qualcuno pensava che fossi io ad aver partorito questa idea, ma c’è bisogno di dire le cose come stanno, la verità è sempre la cosa migliore: la linea di lavoro viene dettata dall’Amministratore Delegato, quindi da Pietro, e viene condivisa ovviamente dal Presidente, che viene informato sull’indirizzo di lavoro. Tutte le scelte, anche questa, sono state condivise, valutate e autorizzate da chi comanda in società, e chi comanda in società è l’Amministratore Delegato. Nel caso specifico, prendere numerosi giocatori è stata una scelta dell’Amministratore Delegato. Nessuno - né io, né Preiti - potevamo fare una scelta così forte, che è sicuramente coraggiosa, ma è del club. E’ come quando scegli di comprare Pabon a 5 milioni di dollari e lo vendi immediatamente, perché lo devi vendere, dato che ha fatto male e non si è integrato.

Anche quella scelta era dell’Amministratore Delegato, che è una figura che ha il suo potere ovunque, mica solo a Parma. Non è che Braida nel Milan si alzava e decideva di testa sua chi comprare. Era sempre Galliani a decidere chi prendere e cosa fare. Perché ho lasciato a pochi giorni dall’inizio del mercato? Io la scelta l’ho comunicata alla società a metà-fine ottobre. Tra gli impegni che avevo c’era quello di seguire in prima persona da un certo punto in poi il Nova Gorica, dato che non stava andando benissimo nella prima fase del campionato. E’ stato Pietro (Leonardi, ndr) a darmi l’incarico. Ho ritenuto opportuno mantenere l’impegno fino alla sosta del campionato sloveno anche per rispetto di Apolloni e delle altre persone coinvolte nel progetto, ma se non ci fosse stato di mezzo il Nova Gorica, molto probabilmente sarei andato via ad ottobre. Un mio ritorno a Parma in caso di addio di Leonardi? Questa domanda da una parte mi fa piacere, da un’altra parte no. A Parma si può fare calcio, ci sono le strutture adatte, è un posto in cui nessuno ti assale durante la settimana, a differenza di altre realtà. Se dicessi che non mi farebbe piacere tornare, sarei un bugiardo. Il problema è che la domanda non esiste, nel senso che io penso che Leonardi rimarrà a lungo a Parma, quindi il Parma non avrà bisogno di sostituire Leonardi. Tra l’altro io non potrei neanche sostituirlo, dato che non ho le competenze per fare l’amministratore. Io mi occupo solo di campo, campo, campo, è l’unica cosa che so fare".