Scavone: "L'obiettivo della proprietà è salire in A in brevissimo tempo. Un onore essere accostato a Parolo"

08.02.2017 16:26 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Scavone: "L'obiettivo della proprietà è salire in A in brevissimo tempo. Un onore essere accostato a Parolo"
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© foto di Alberto Porti/ParmaLive.com

Il centrocampista crociato Manuel Scavone, intervenuto ai microfoni di Teleducato, ha toccato diversi temi, primo fra tutti quello relativo al match col Pordenone: "E' stata una bella partita, abbiamo dimostrato di esserci. Adesso però dobbiamo subito cancellare questa vittoria, il campionato è ancora lungo. Alle porte c'è già la gara con l'Albinoleffe, dobbiamo continuare su questa strada per cercare di mettere più pressione possibile al Venezia".

Esagero se dico che il Parma attuale è allo stesso livello della Pro Vercelli in cui giocavi l'anno scorso?
"Secondo me sono due squadre completamente diverse, anche perché gli obiettivi sono diversi. Questa è una rosa importante, ma non è detto che salvarsi in B sia più facile che vincere il campionato di Lega Pro: sono due competizioni diverse. La Lega Pro è composta da ottime squadre, come ad esempio Venezia, Padova e Pordenone. Noi siamo forti, ma questo non vuol dire che saremo primi a mani basse a fine campionato".

Però è una squadra che potrebbe stare in B:
"Non mi voglio sbilanciare, ma secondo me questo Parma potrebbe giocarsela tranquillamente anche in B".

Che cosa è cambiato rispetto ad inizio campionato?
"Abbiamo acquisito la consapevolezza di esser forti, mentre ad inizio campionato abbiamo avuto dei problemi. Evidentemente non eravamo ancora convinti della nostra forza. Grazie ai nuovi innesti e al mister, il quale ha portato una mentalità fresca e vincente, abbiamo acquisito questa forza. Ce la giocheremo sino alla fine".

Come stai vivendo la concorrenza a centrocampo?
"Sicuramente la concorrenza è aumentata. Non dimentichiamo che Scozzarella ha giocato in B, Munari addirittura anche in A... Non voglio dimenticare, però, che ci sono Corapi e Giorgino, i quali hanno fatto benissimo sino ad adesso. Sono là e si allenano alla grande, la prossima gara potrebbero anche giocarla loro".

Non hanno un po' il muso lungo?
"E' normale che ognuno vuole giocare, sarei un ipocrita se dicessi che sono contenti. Però ci sarà bisogno anche di loro".

Sei l'unico, a parte Scaglia, che può ricoprire il ruolo di mezzala sinistra:
"No, ci sono state delle partite in cui non ho giocato, e al mio posto lo ha fatto Ciccio Corapi. Magari sono l'unico con quelle caratteristiche d'inserimento".

Il vostro rendimento al Tardini è un po' più incostante rispetto a quello esterno:
"Sì, l'ho notato anch'io, ma penso sia forse per il fatto che vogliamo sempre fare bella figura coi tifosi. La gara col Pordenone ci dimostra che dobbiamo affrontare le gare con maggiore entusiasmo, tranquillità, perché, quando non avevamo più niente da perdere, abbiamo fatto un grandissimo secondo tempo".

Hai ottime capacità di inserimento:
"Sì, è una mia caratteristica, me lo chiede anche il mister. Spero di poter segnare ancora".

All'inizio sei stato dipinto un po' come il 'nuovo Parolo':
"Fa piacere essere paragonati ad un giocatore che gioca in Serie A e in Nazionale, per me è solo un orgoglio. Ognuno cerca di fare il suo meglio, ma stiamo parlando di un giocatore importante: il paragone è troppo grande. Tuttavia, effettivamente, Parolo è uno con caratteristiche simili alle mie, cercherò di studiarlo un po' di più vedendo le sue partite".

Sul rigore che cosa è successo?
"Ero in ritardo su quell'azione, stavo arrivando da dietro. L'avversario è stato furbo, ha cercato il contatto: si è proprio fermato".

Perché ad inizio stagione ti abbiamo visto partecipare meno alla fase offensiva?
"Sicuramente all'inizio abbiamo avuto dei problemi sul gioco e sull'essere propositivi, però sinceramente non penso di aver fatto una prima parte di stagione così negativa. Senz'altro D'Aversa chiede a me e Munari di essere propositivi: lui sa quali sono le nostre caratteristiche e cerca di sfruttarle al massimo".

Come hai trovato il pubblico parmigiano?
"Ad inizio stagione siamo partiti con l'obiettivo di salire in B, se non in A nell'arco di breve tempo. Questo è l'obiettivo che vuole raggiungere la proprietà. Quindi capisco che i tifosi abbiano il palato fine, anche perché hanno visto giocatori importanti fino a qualche tempo fa".

Dopo l'1-0 col Pordenone, forse pensavate già di aver vinto:
"No, non è così, però forse ci siamo abbassati un po' troppo. Le partite durano 90'".

La squadra ha ancora margini di miglioramento?
"Sì, dobbiamo migliorare sotto tanti punti di vista: lavoriamo in settimana per questo. Col Pordenone abbiamo commesso tanti errori, lo sappiamo, però sono fiducioso, perché il nostro è un gruppo sano, dove tutti lavorano".

A me sembra che, con D'Aversa, la squadra sia maggiormente organizzata:
"Voglio difendere Apolloni, perché sicuramente anche noi abbiamo avuto delle mancanze. Non si possono dare tutte le colpe a lui. Però D'Aversa ha portato delle idee nuove, un po' di freschezza, e ci ha liberato dalla negatività che avevamo addosso".

Quali sono le differenze tra Corapi e Scozzarella?
"Ciccio ha delle caratteristiche diverse rispetto a Scozzarella: Matteo è proprio un play nato, gioca spesso anche a due tocchi, è un ottimo giocatore. Ciccio, forse, è meno play e più trequartista, ma questa è un'opinione mia".

Baraye è più sereno da quando gioca in avanti:
"E' stato bravo il mister a trovare la sua posizione ideale. Se vedete, Baraye gioca molto vicino a Calaiò, non sta molto esterno. Gli piace giocare là, è stato bravo il mister a capirlo".