Leonardi sul mercato: "Paletta un grande acquisto. Biabiany? Non ci sono segreti"

La conferenza stampa integrale riportata dal nostro inviato
05.02.2014 16:12 di  Daniele Longo  Twitter:    vedi letture
Leonardi sul mercato: "Paletta un grande acquisto. Biabiany? Non ci sono segreti"

Dopo le domane fatte ai due acquisti le attenzioni dei cronisti si rivolge al direttore Pietro Leonardi che si concede in una lunga disamina sul mercato invernale appena concluso.

Ti saresti aspettato a febbraio di ritrovarti una squadra forse più forte e con punti in più?
"Anche a Roma ho voluto evidenziare la grandissima forza di maturità dei ragazzi nell' estraniarsi dal vociare del mercato. Mi viene in mente la gara di Verona, hanno messo tutto quello che avevano. Io sono contrario al calciomercato che va avanti in concomitanza con le partite. Noi siamo favoriti dal fatto che i ragazzi non vogliono andare via, ma mi sento di fare un elogio alla conduzione del gruppo ed a ogni suo singolo componente. Non posso dire se siamo più forti, abbiamo sfoltito molto. Sono andati via 8 giocatori e ne abbiamo presi 4, per aiutare anche l'inserimento dei nostri giovani. Non so se ci siamo rinforzati, ma quel che è sicuro che abbiamo un grande acquisto come Paletta, che finora ha giocato poco. Abbiamo dato diverse alternative al mister, ho sentito che Schelotto andava a sostituire Biabiany ma non è cosi. Lui sostituisce Rosi, spero di rimanere nel trend di quanto fatto fino ad ora. Penso di aver fatto il massimo, più di cosi non so fare. Abbiamo risparmiato tantissimo a livello di ingaggi".

Quanto manca per raggiungere la mentalità vincente?
"La mentalità vincente è una parola grossa, dipende dai risultati, dalle altre squadre. Noi abbiamo dato un messaggio al calcio italiano di una mentalità che è sempre la stessa, dalla prima all'ultima gara. Abbiamo cambiato atteggiamento, per necessità, solo con la Juve ma noi siamo coscienti che dobbiamo avere sempre questo approccio. Vedendo i primi venti minuti della ripresa a Livorno mi rendo conto che siamo una squadra che se non gioca può non tenere. A Livorno, ad esempio, dobbiamo essere onesti ed ammetere che la loro mezzora era stata importante e, se non c'era Mirante, meritavano il pari. Con l'Udinese abbiamo rischiato meno avendo sempre il pallone tra i piedi".

Quanto può essere importante dal punto di vista economico un piazzamento il più possibile vicino alla zona Europa?
"Sicuramente l'ha detto anche il Presidente che non volevamo indebolirici. Per il discorso Europa dobbiamo considerare la partita di ieri dell'Udinese, se passano diventa difficile. Sono contento per loro, ci sono stato quattro anni, meno per noi. Perciò dico che l'Europa League è una questione meramente di prestigio per tutti, ma non credete che arrivare sesti o ottavi cambi molto a livello economico. Se il Parma riesce ad arrivare nel quinquennio stabilmente nelle prime dieci avrà dei vantaggi importanti nel prossimo triennio. Il Parma ha avuto quella stagione monca della serie B che ha fatto scendere il ranking. Nelle ripartizioni come bacino di utenza, mi sono meravigliato, siamo nelle ultime posizioni e poi diventa chiaro che ce la giochiamo sul campo per recuperare quello che stiamo perdendo".

Biabiany era sul mercato? Le dichiarazioni del Presidente sembrano asserire il contrario:
"Qui non ci sono segreti, io capisco il vostro mestiere che cercate il pelo nell'uovo, ma ci sta, ci mancherebbe. Però io sono sempre stato abituato e ho abituato voi a dirvi le cose come stanno. Biabiany non è mai stato proposto: io il cinese non lo conosco, hanno lavorato bene alcuni intermediari. E' vero l'amore della squadra ma quando ti propongono due, tre volte quanto guadagni diventa difficile. Non c'era niente di concreto tant'è che mi sono anche innervosito. Per esempio a Milano c'erano tanti giornalisti, qualcuno è qui, ero rintanato dentro una stanza e non potevo andare nemmeno in bagno. Ho scelto un Hotel diverso dall'Ata per dare maggiore riservatezza. Mi era stato riferito che Ghirardi si era mosso per la prima volta ma non è vero, l'abbiamo fatto per risparmiare sul telefono (ride n.d.r.). Si è molto divertito perchè tanto non abbiamo concluso niente. La scelta di Biabiany è motivo d'orgoglio, è voluto rimanere perchè crede nel progetto Parma. Significa che qualcosa di buono la stiamo facendo. Biabiany aveva una situazione contrattuale che ha fatto l'appetito a diverse squadre, il Milan voleva il giocatore in prestito ma noi non abbiamo bisogno di fare tali operazioni. Ho sentito della presunta chiamata di Lotito a Ghirardi ma vi posso dire che la Lazio era sul ragazzo da tempo, veniva sollecitato da Tare, ma dovevano fare prime delle uscite. Noi abbiamo appreso la volontà del giocatore e siamo stracotenti e speriamo di rinnovare per non fare un'operazione che a luglio diventi difficile: dobbiamo parlare con la Sampdoria".

A proposito di mangiate, il giorno prima si era parlato di un incontro presso il ristorante 'Giannino' con il Milan e le cose sembravano fatte:
"Io passo per bugiardo, ho rilasciato delle dichiarazioni appena uscito. Io aveva già mangiato, ho preso solo due fette d'ananas. Per quanto mi riguarda, avevo detto che ci saremmo visti la mattina seguente ma che c'erano il 2% di possibilità, con i cinesi meno due. Alla mattina sono diventate zero, questo l'ho dichiarato. Se c'è l'incontro non vuol dire che è fatta, c'erano delle telecamere da tutte le parti".

C'erano state anche delle critiche da parte di Osti sull'operazione con la Lazio?
"Con tutto il rispetto per Osti, che è uno stimato protagonista, lui non c'era con la Lazio. Era Sagramola a rappresentare la Samp, forse voleva dire che se c'era maggiore tempo era più facile convincere il giocatore. L'ultimo scambio che avevo fatto con Osti era quello Pozzi-Okaka ed è andata molto bene".

Direttore, faccio un passo indietro: lei dice che Pozzi vi da delle caratteristiche diverse. Non solo in fase realizzativa, ma anche quanto a profondità. Quindi rappresenta un'opzione migliore e non una riserva di Amauri:
"Questo è un problema dell'allenatore ma ribadisco e ti do ragione, soprattutto se andiamo a valutare per caratteristiche, dando continuità ai Cassano e ai Palladino che sono giocatori che hanno il gol ma soprattutto molte possibilità di innescare i compagni. Al di là delle qualità, noi ci auguriamo che Sansone diventi ancora più forte per tanti motivi, sono tre contro uno per caratteristiche. Adesso ce ne sono due, questo è in modo puerile il ragionamento. Sono andati via quelli che giocano meno, a parte Sansone che ha iniziato a giocare senza Amauri. Il ragionamento che abbiamo fatto  noi è che nel momento che ritornano in ballo Cassano e Amauri si torna alle idee di inizio stagione. A me Pozzi ricorda Inzaghi per la rapidità con cui si muove in area".