Donadoni a Sky: "Situazione massacrante, ma bravi i ragazzi. Meritavamo di più"

08.03.2015 17:33 di  Mario Domina  Twitter:    vedi letture
Alberto Benaglia/ParmaLive.com
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Mister Roberto Donadoni ha commentato ai microfoni di Sky il pareggio odierno della propria squadra contro l'Atalanta: "Oggi ha fatto un effetto strano sicuramente, ma noi lavoriamo per andare in campo e ci siamo sempre allenati per questo non siamo mai andati in vacanza. La situazione è paradossale ma ci stiamo abituando. Siamo convinti che le cose devono migliorare e il motivo per cui oggi siamo andati in campo è perchè siamo convinti che quello che ha detto Tavecchio avrà un seguito. Siamo fiduciosi e lotteremo per questo".

Dal punto di vista del risultato va sottolineata la voglia; c'è stata massima dignità e rispetto per tutti quelli che stanno soffrendo per la situazione come voi.
"Si, è chiaro che i giocatori sono esseri umani quindi hanno sensazioni, speranze ed aspettative. Non sono macchine che scordano tutto la domenica. Dal punto di vista mentale è dura però ci hanno provato e i ragazzi hanno giocato una buona partita meritavano anche di più. Sono contento così, ora vediamo che succede in settimana".

Cosa lascia questa esperienza?
"Non posso ancora dirlo perchè non siamo fuori, siamo nel mezzo. La situazione è massacrante per tutti, ma non mi piango addosso. Certo non avrei mai voluta viverla e spero che chi ha responsabilità capisca e faccia qualcosa di positivo. In Italia spesso si cercano scappatoie o si mettono toppe, ma non basta".

Di chi vi fidate adesso?
"Io ho detto ai ragazzi che siamo noi a doverci sentire i proprietari della società, il resto non dipende da noi. Abbiamo responsabilità verso tanta gente, molti si riempiono la bocca ma poi fanno poco".

Ci sono ancora contatti con Manenti?
"Credetemi io spesso so più da voi che da altri e questo mi fa rabbia. Ormai siamo al dunque, quando passeranno questi giorni capiremo di più. Adesso è sbagliato accusare chi non ha colpe".

Come risponde a Lugaresi?
"L'errore è dover rispondere a chi parla. Lui e chi sta fuori da questa situazione non sa cosa abbiamo vissuto, quindi non possono parlare. Non voglio comunque rispondere, ma se volessi lo chiamerei".