D'Aversa: "Vittoria bellissima. Dieci punti in sette partite? Avrei firmato col sangue"

30.09.2018 21:01 di  Sebastian Donzella   vedi letture
D'Aversa: "Vittoria bellissima. Dieci punti in sette partite? Avrei firmato col sangue"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Seconda vittoria consecutiva in casa per i crociati, terza nelle ultime quattro partite. Il tecnico ducale Roberto D'Aversa non può non esser soddisfatto nella conferenza stampa post-gara.

Si dice che le vittorie sofferte sono le più belle.
"Sicuramente. Quello che avevo chiesto ai ragazzi per questa sera era una prestazione basata sulla forza di volontà e sul voler portare a casa il risultato. Questo l'abbiamo fatto e quindi va fatto un plauso a questi ragazzi perché, nonostante le tante difficoltà anche dovute al doppio cambio forzato per gli infortuni, sono stati bravissimi a portare a casa il risultato in una sfida non semplice: l'Empoli resta tra le prime 10 in Serie A per possesso palla. Quindi i miei son stati veramente bravi".

Come si sopporta psicologicamente la perdita di un pezzo importante a partita?
"Questa sera la squadra si è ben comportata. È vero che abbiam perso Gervinho ma abbiam ritrovato un Siligardi sopra le righe, come anche Rigoni e tutto il resto della squadra. Dispiace per questi infortuni nonostante su Gervinho ci sia stata una gestione accurata, dovevamo preventivare questa possibilità che si facesse male, non considerandolo neanche per Napoli. Quello che si cerca di fare è di ragionare sulle condizioni fisiche e mentali, ora ci auguriamo che non ci sia nulla di grave né per Gervinho né per Dimarco".

Dieci punti in sette partite. Avresti firmato a inizio stagione per una classifica del genere?
"Col sangue avrei firmato, visto anche il calendario. Merito di questi ragazzi che hanno capito che bisogna lottare in ogni singola partita, a prescindere dal valore dell'avversario, per raggiungere la salvezza. Non avevo dubbi perché li vedo allenare tutti i giorni e parlo sia di giocatori internazionali sia di chi la categoria l'ha fatta pochissimo. Vedo in tutti la cattiveria per raggiungere l'obiettivo. Non è semplice trovare un senso di appartenenza quando ci sono tanti cambiamenti ma noi dobbiamo continuare su questa strada perché non abbiamo ancora fatto nulla".

I tre centrocampisti hanno disputato la più bella partita della stagione?
"Rigoni sta raggiungendo la condizione fisica ottimale. Indipendentemente da ciò, la partita persa contro una squadra che lotta per lo Scudetto, che ha valori totalmente diversi, ci ha aiutato a portare a casa i tre punti. L'unico rammarico è che Dimarco e Gervinho, preservati per evitare infortuni, poi si sono comunque fatti male. Mi auguro solo che non sia nulla di grave".

Ceravolo in difficoltà rispetto a Inglese?
"Se noi ci aspettiamo che faccia il lavoro di Roberto non lo otterremo mai. È un giocatore diverso che predilige attaccare gli spazi e lavorare sulla profondità. Non è semplice la prima partita, devi trovare la condizione ottimale. Ha giocato una partita di sacrificio, anche in fase difensiva, che l'ha portato a essere meno lucido sottoporta. Ma sono contento della sua prestazione".

Barillà metamorfosi completa. Non partiva spesso titolare in B e adesso è un altro giocatore.
"Nel finale del passato campionato si è ritagliato uno spazio importante che ha inciso nella promozione in Serie A. Alla fine ha giocato quanto Scavone, per me sono tutti titolari. Ma non mi piace parlare dei singoli, qualcuno potrebbe offendersi. Sono contento per tutti. Tornando alla passata stagione devo ricordare che è arrivato da Trapani in una condizione fisica che non era ottimale mentre dall'altro lato avevo un computer, un tedesco che era perfetto. L'allenatore non può aspettare che un giocatore entri in forma a discapito di chi è già in condizione perché deve fare le proprie scelte in base al raggiungimento del risultato. Son contento che si sia dimostrato un giocatore importante anche in Serie A. Io sono arrivato in massima serie a 27 anni: tutta la voglia di dimostrare di volerci essere in questa categoria e Nino sta dimostrando di farlo alla grande".

Sepe ha salvato il risultato. Eppure non era stato accolto con grande entusiasmo.
"Lo conoscevo dai tempi di Lanciano, non ho dubbi sulle qualità di Gigi. Non giocava da due anni e mezzo e per un portiere è troppo importante giocare. È stato bravissimo il direttore a prenderlo subito, nonostante le problematiche di mercato, per far in modo che si allenasse subito con noi e potesse ritrovare le misure".