Crespo: "Stiamo lavorando molto bene. Vogliamo essere protagonisti"

28.07.2014 11:56 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Crespo: "Stiamo lavorando molto bene. Vogliamo essere protagonisti"
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© foto di Federico De Luca

Intervistato ai microfoni di Parma Channel, il neo allenatore della Primavera ducale Hernan Crespo ha fatto il punto sui primi giorni di lavoro con i ragazzi a sua disposizione, ai quali non vede l'ora di trasferire tutte le sue esperienze e le proprie idee. 

Mi sembra ci sia davvero un bel clima. Il vostro staff cura tutto nei dettagli:
"La cosa più importante è che questi ragazzi diventino uomini e capiscano le loro responsabilità, i loro obblighi nei confronti della società che li rappresenta, ma anche nei loro stessi confronti. Il Settore Giovanile è finito, siamo alle porte del professionismo, quindi dipenderà tutto da loro e dalla loro voglia. Noi siamo qua per loro una mano, e probabilmente per accorciare anche i tempi. Visto il nostro passato, possiamo dare dei consigli preziosi".

Nei primi due giorni avete effettuato dei test. Adesso invece state svolgendo partitelle e partitelle di tiri al volo. Tu da una parte e Castellazzi dall'altra:
"Oggi è una seduta un po' più rilassante. Si sta lavorando molto bene, abbiamo fatto due giorni di test per capire come stanno i ragazzi. Pian piano dovranno prendere confidenza col pallone, con esercizi di tecnica individuale e di gruppo. Poi cominceremo a dare qualche input su come vogliamo impostare le gare. Oggi ci siamo divertiti un po', calciando al volo e giocandoci qualcosa. Ognuno ha preso una sua squadra".

Hai vinto tu?
"E' il minimo, è il minimo, erano sotto pressione i ragazzi. No, scherzi a parte, son stati bravi. Ci stiamo allenando per poter divertirci e sapere a cosa giochiamo. Questo non è poco, ma ci vuole tempo".

Lavorate da poco, ma mi sembra già chiaro l'input che state dando ai ragazzi: il gioco della Primavera del Parma parte sin dalla propria area di rigore.
"Io credo che si debba accettare un compromesso: il calcio è un gioco, perciò dobbiamo giocare, dobbiamo provare a giocare. Dobbiamo sapere cosa vogliamo fare, vogliamo essere protagonisti, essendo consapevoli che c'è sia il gioco con la palla che quello senza palla. Al momento siamo ancora all'abc, poi vedremo di accelerare e aggiungere ancora più informazioni".

Com'è la vita da allenatore quando arrivi a casa? Arrivi a casa più stanco fisicamente e mentalmente?
"Fondamentalmente quando giocavo mi preoccupavo per me stesso, oggi non è così: a tavola mi posso permettere qualcosa in più, però mi tocca pensare non solo a me stesso ma a tutti gli altri. Bisogna essere reattivi per capire e cambiare le cose, perché non sempre ci sono solo i ragazzi, arrivano anche i ragazzi della Prima Squadra che stanno cercando una sistemazione, perciò dobbiamo allenare anche loro. Dobbiamo essere veloci e reattivi, e avere una base solida di ordine. Se noi siamo ordinati, i cambiamenti si possono accettare".