Calaiò: "Il nuovo presidente farà il bene del club gialloblù"

15.11.2017 20:35 di Sebastian Donzella   vedi letture
Calaiò: "Il nuovo presidente farà il bene del club gialloblù"
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© foto di Federico Gaetano

Dopo la doppietta al Cittadella è l'uomo del momento. Parliamo di Emanuele Calaiò che, quest'oggi, si è intrattenuto con i cronisti al termine dell'allenamento per parlare della sua longevità sportiva, di calcio giocato e non solo.

Cos'è cambiato nelle ultime partite?
"Nelle prime partite dal centrocampo in su eravamo un po’ inceppati. Ci stiamo cominciando a conoscere, ora capiamo le caratteristiche dei nostri compagni. Sono arrivati giocatori nuovi, esterni nuovi e mediani di centrocampo nuovi. Quindi è servito un po' più di tempo per assemblarci e adesso le cose vanno migliorando perché poi col tempo tutto viene più semplice". 

Con Insigne vi trovate a meraviglia. I gol griffati da voi due iniziano a essere tanti...
"Roberto è un giocatore di gamba con un cambio di passo importante. E questo ci facilita, perché lui, oltre ad andare con la sua accelerazione sull’esterno viene anche dentro l’area e, quindi, gli viene naturale avvicinarsi a me. Mentre prima ero da solo in avanti come terminale, adesso ho un giocatore che mi dà una mano e lo scarico quando ne ho bisogno. Tecnicamente è molto dotato e per questo con lui è molto facile dialogare".

Il segreto per essere così in forma a 35 anni?
"Correre tanto nonostante l'età viene dal passato perché è da anni che mi curo nell’alimentazione e a livello fisico. Sono bravi anche i fisioterapisti che mi sopportano ogni giorno, faccio tante terapie e prevengo gli infortuni. Bisogna sempre fare vita sana e sacrifici perché magari capita che il ragazzino non pensa al futuro e invece è giusto anche pensarci perché dopo i 30 anni inizi ad arrugginirti fisicamente".

Serve anche la giusta predisposizione mentale al sacrificio...
"Ci vuole la testa e, ovviamente, star bene fisicamente. Col lavoro che faccio può capitare di arrivare davanti alla porta poco lucido. Ma oltre a essere un mio modo di giocare adesso è diventata una prerogativa. Pensiamo a Mandzukic nella Juventus che fa continuamente avanti e indietro. E poi mister D'Aversa vuole tanto dalla punta e dagli esterni. Io ho sempre fatto sacrifici e, nonostante tante partite senza gol, penso che la gente, indipendentemente dal gol, mi abbia capito e apprezzato perché vede come sudo la maglia ogni volta. Sarà mancato il gol a volte ma non è mai mancato l’impegno".

Hai giocato tanto in Serie B. Come giudichi questa edizione?
“È una Serie B diversa, in passato era un campionato di livello molto superiore. C’erano squadre e piazze importanti. Quando ho vinto la B con il Napoli, c’erano la Juventus e il Genoa e poi il Piacenza con Nainggolan e Nocerino. Lì, dopo dieci gare, si vedeva nettamente la differenza tra le squadre che puntavano in alto e quelle che dovevano salvarsi. Adesso ci sono squadre che hanno un qualcosa in più per via delle rose importanti e del paracadute della Serie A, come Frosinone, Palermo, Empoli e Bari. Ma in questo momento non lo stanno facendo vedere perché c’è molto equilibrio, bisogna stare sempre attenti ogni partita".

Sabato arriva l'Ascoli, fanalino di coda.  
"Le prossime nostre avversarie sulla carta sembrano tutte abbordabili, ma in realtà sono le più difficili di tutte. L’Ascoli era la squadra peggiore che ci potesse capitare, nonostante la sua crisi. I giocatori ascolani sono tutti con l’allenatore e non vogliono che si dimetta o sia esonerato. Verranno al Tardini per giocare con il coltello tra i denti, perché sono ultimi e vorranno fare bella figura. Non dovremo sottovalutarli, senza imborghesirci dopo la vittoria di Cittadella continuando a lavorare e a esprimere il nostro gioco e a essere cattivi. Sono le qualità che ci vogliono in Serie B. Mi auguro che la nostra squadra sabato dimostri la maturità di saper stare sul pezzo e di affrontare la partita con l’Ascoli come se fosse quella con il Palermo. Questa squadra ha bisogno di dimostrarsi matura, di far vedere un miglioramento sotto questo aspetto. Conosco i miei compagni e noto che ci siamo, siamo sul pezzo e ci stiamo allenando bene. C’è il giusto entusiasmo, ma stando con i piedi per terra".

Cosa pensi del cambiamento societario, con l'arrivo dei cinesi?
"L’arrivo di una nuova componente maggioritaria nella proprietà del club lo stiamo vivendo da giocatori, nello spogliatoio e sul campo, pensiamo a lavorare. Siamo sicuri che il nuovo presidente farà il bene del Parma. Se questo nuovo gruppo viene a inserirsi a fianco della vecchia proprietà, significa che il Parma vuole crescere e vuole fare qualcosa di buono. Ben vengano per il bene del Parma“.