Apolloni: "Che emozione entrare al Tardini: il nostro è un pubblico unico"

05.10.2015 21:24 di  Redazione ParmaLive  Twitter:    vedi letture
Apolloni: "Che emozione entrare al Tardini: il nostro è un pubblico unico"
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© foto di Giovanni Padovani/ParmaLive.com

Gigi Apolloni, tecnico del Parma, parla ai microfoni di RadioBlaBla del nuovo inizio in casa Parma. Al tecnico ducale viene domandato in particolare come il club crociato è rinato dalle ceneri del fallimento della vecchia società. L'allenatore romano, molto disponibile, racconta come il nuovo Parma Calcio 1913 è ripartito dall'esperienza di alcuni suoi ex giocatori-simbolo, come lui stesso. 

Come si fa reiventare qualcosa di emozionante partendo dalla burrasca?
"A Parma il calcio è stato stravolto, dopo due crack nel giro di pochi anni. Parma città ha vissuto in questi anni momenti straordinari e catastrofici. Questo ha fatto sì che la città si unisse di più, nella sua passione per il calcio giocato. Devo dire che gli imprenditori di Parma sono stati straordinari a capirlo: attraverso la passione per il calcio e l'amore per la città, hanno iniziato questa nuova avventura. A partire dal vicepresidente Ferrari fino agli altri partecipanti, hanno dato senso di appartenza ad una città che ha saputo rialzarsi con dignità e ripartire da una categoria che non le compete ma che le dà l'opportunità di rivivere il calcio che ho vissuto io agli inizi. Si era creata una sorta di alchimia tra città e squadra, tutte le emozioni le condividevamo".

Come affrontare un dislivello tra Serie A e Dilettanti?
"L'emozione che viene dalla curva è incredibile, mi emoziono e mi vengono i brividi ogni volta che esco dallo spogliatoio e vedo i supporter che incitano i calciatori. C'è stato un lavoro importante da parte di tutti, specie dei direttori Minotti e Galassi, supportati da Scala, che hanno fatto sì che si creasse una squadra competitiva, ma non solo dal punto di vista calcistico. Abbiamo cercato "uomini" in particolare, che trasmettano e ricevano le emozioni di chi ama il Parma. Proviamo a riportare in campo quello che è l'amore per la maglia e per la tifoseria. La società è stata brava perché ha fatto capire di voler puntare in alto, ma con la chiarezza dei traguardi da raggiungere e vincendo sul campo, senza sotterfugi".

Come cambia il punto di vista da calciatore a tecnico di una squadra?
"Cambia totalmente: da calciatore la mia responsabilità era la prestazione. Da tecnico devo pensare a gestire una squadra, uno spogliatoio, quello che è il contorno: migliorare tutto, non solo a livello calcistico, dare quell'esperienza che ho vissuto e aiutare i ragazzi a migliorarsi il più possibile".

Saluto finale del tecnico ducale:
"Vi invito a venire il Parma al Tardini: poche squadre e tifoserie nei professionisti hanno un entusiasmo tale, capace di trasmetterlo fino alla squadra. Intanto grazie a voi che pubblicizzate il nome del Parma in giro per l'Italia".