Focus - Il debito sportivo scende ancora. No alla rescissione unilaterale modello Pescara

21.05.2015 15:39 di Vito Aulenti Twitter:    vedi letture
Focus - Il debito sportivo scende ancora. No alla rescissione unilaterale modello Pescara
© foto di ParmaLive.com

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. E così, con una mossa tanto decisa quanto sorprendente, i curatori fallimentari del Parma nella giornata di ieri si sono giocati la carta dell'art. 67 della Legge Fallimentare, passando di fatto "alle cattive" dopo aver invano provato a trattare con gran parte dei tesserati extra-rosa e altri creditori eccellenti, i quali, ostinatisi a rifiutare la proposta di riduzione delle proprie spettanze, ora rischiano non solo di non incassare nulla, ma addirittura di restituire parte di quanto percepito nel semestre anteriore alla dichiarazione di fallimento.

- NO PREMI E INCENTIVI ALL'ESODO: "I curatori fallimentari del PARMA FC S.p.A., dott. Angelo Anedda e dott. Alberto Guiotto – hanno formalmente comunicato ai calciatori che risultino beneficiari di incentivi all’esodo e premi – pur non avendo mai disputato alcuna gara ufficiale con il Parma FC – l’intenzione della procedura di non riconoscere tali crediti perché considerati non dovuti". Comincia così il comunicato emesso ventiquattro ore or sono dall'ufficio stampa della curatela, il quale ha fatto sapere che non saranno più pagati premi ed incentivi all'esodo (da non confondere con gli stipendi veri e propri) a quei giocatori - circa 80 - che in maglia crociata non hanno disputato nemmeno una partita ufficiale, e che in molti casi Parma l'hanno vista solamente in cartolina.

- RESTITUZIONI PREMI E INCENTIVI DA PARTE DI AMAURI & C: "Analogamente, al fine di ripristinare la par condicio creditorum, i curatori hanno chiesto la restituzione dei principali pagamenti effettuati dalla società nel semestre anteriore alla dichiarazione di fallimento, perché revocabili ai sensi dell’art. 67 della legge fallimentare. Tale richiesta ha riguardato anche pagamenti, diversi dagli stipendi, effettuati a favore di tesserati FIGC con i quali non siano intervenuti accordi transattivi". Questa, invece, la seconda parte della nota ufficiale diramata dalla curatela, che, nel suddetto paragrafo, si è rivolta anche a quei giocatori che la maglia del Parma l'hanno indossata eccome in gare ufficiali (pensiamo ai vari Amauri, Antonio Cassano, Marco Marchionni, Cristian Molinaro, ecc), ma che non hanno ancora trovato un accordo circa la riduzione delle proprie spettanze. In poche parole, Amauri & C. dovranno restituire al club quanto incassato a titolo di premi e incentivi all'esodo nel periodo che va dal 19 settembre 2014 al 19 marzo 2015, data in cui è stato dichiarato il fallimento del Parma F.C.

- RESCISSIONE UNILATERALE NO, SVINCOLO DIPENDE: dopo una presa di posizione così forte da parte di Angelo Anedda e Alberto Guiotto, che cosa potrebbe succedere? E' possibile lo svincolo dei giocatori sotto contratto di cui si parla nel primissimo paragrafo del comunicato? La risposta è sì. Se qualcuno dei tesserati extra-rosa dovesse avanzare una richiesta del genere, la curatela dovrebbe valutare attentamente ogni singola posizione e decidere il da farsi caso per caso. L'altra ipotesi di cui si è parlato nell'ultimo mese, ossia quella relativa alla rescissione unilaterale modello Pescara, non è invece praticabile, in quanto non legale.

- OBIETTIVO PORTARE IL DEBITO A 20-25 MILIONI: non riconoscendo i crediti dei beneficiari di incentivi all’esodo e premi che non hanno disputato nemmeno una gara ufficiale con la maglia del Parma, Anedda e Guiotto sono riusciti in un colpo solo a ridurre il debito sportivo di circa 8 milioni di euro. Un'ottima notizia, soprattutto se sommata alla restituzione di premi e incentivi all'esodo di cui vi abbiamo parlato nel secondo paragrafo, per la quale però non è ancora facile quantificare il risparmio, dato ci sono più posizioni e tutte diverse tra loro. In ogni caso, l'obiettivo finale dei curatori è quello di portare il debito sportivo a 20, massimo 25 milioni di euro.

- EVENTUALI CAUSE NON RIGUARDERANNO IL NUOVO PROPRIETARIO: i giocatori mai passati da Parma non potranno fare causa contro la decisione dei curatori. Potrebbero solo opporsi alla stessa in data 20 luglio 2015, quando ci sarà l'accertamento dello stato passivo da parte del giudice delegato Pietro Rogato. I dissidenti come Cassano e Amauri, invece, potrebbero rifiutarsi di restituire i "principali pagamenti effettuati dalla società nel semestre anteriore alla dichiarazione di fallimento": in questo caso, sarebbero i curatori a decidere come e se procedere o, in alternativa, potrebbero provare a trattare nuovamente con i giocatori in questione. In ogni caso, l'eventuale nuovo acquirente non avrebbe nulla da temere: ogni contenzioso, infatti, sarebbe rivolto alla procedura fallimentare e non al neo proprietario del club.

- TRATTATIVA PRIVATA POST-ASTA, DECIDE IL GIUDICE: qualora dovessero andare deserte anche le aste del 22 e 28 maggio, che cosa succederebbe? E' possibile, come riportato da alcuni importanti quotidiani, una trattativa privata dopo quella data? La risposta, al momento, è quantomai incerta, nel senso che, andata deserta anche l'ultima procedura di gara, solamente il giudice delegato Pietro Rogato potrebbe decidere il da farsi. Oltre alla trattativa privata (quella a cui aspirerebbe Massimo Zanetti, sempre stando ai rumors delle ultime ore), eventuali altre opzioni a disposizione del giudice potrebbero essere l'organizzazione di un'ulteriore asta e l'interruzione della procedura, con quest'ultima che porterebbe allo sprofondo del Parma in Serie D.