PL - Ricci: "Dal mio gol all'Altovicentino a quello di Dimarco a San Siro. Questo Parma si salva"

18.09.2018 19:05 di Sebastian Donzella   vedi letture
PL - Ricci: "Dal mio gol all'Altovicentino a quello di Dimarco a San Siro. Questo Parma si salva"
© foto di Giovanni Padovani

Dimarco, Edera e Ricci. Questo il podio dei calciatori ducali più giovani ad avere realizzato in carriera una rete con la maglia del Parma. Classe '97 i primi due, a segno in A e in C, classe '96 il terzo, in rete in Serie D e ancora sotto contratto con il club ducale. ParmaLive.com ha intervistato in esclusiva Giacomo Ricci, attualmente in prestito alla Carrarese.

Dimarco si è preso il primo posto in questa speciale classifica, facendoti scendere al terzo...
"Sono molto contento perché la vittoria di San Siro è importante: è la prima, dà punti, migliora il morale. Pensare che tre anni fa eri tra i dilettanti e adesso vai a vincere in uno degli stadi più importanti al mondo non può che renderti soddisfatto".

Terzino mancino tu, terzino mancino lui. Cosa ricordi del tuo gol?
"Impossibile dimenticarlo, tra un paio di giorni compie tre anni. Giocavamo contro l'Altovicentino, mia ex squadra e seria candidata per la vittoria del campionato. Sbloccai la gara e lo feci addirittura sotto la curva gialloblù, di più era veramente impossibile chiedere. Credo sia stata l'emozione più grande vissuta in maglia crociata".

Torniamo al presente. Questo Parma si salva?
"Me lo auguro di cuore. Il bilancio finora è positivo. Il fatto di essere neopromossa un po' può pesare contro squadre abituate alla lotta salvezza. Però conosco l'ambiente e la bravura di mister D'Aversa: so che mantenere la categoria non è affatto impossibile. Anzi, credo che potrà arrivare una salvezza tranquilla. È vero che in tre anni ci sono stati tantissimi cambiamenti ma gli innesti sono sempre stati di categoria".

Chi sarà decisivo in maglia gialloblù?
"Penso a Gervinho e Inglese, due giocatori di A importanti. Il primo è già affermato, il curriculum parla per lui con Roma, Arsenal e tanta Nazionale. Il secondo sta crescendo e può diventare una delle punte più forti del campionato. Ha già messo in mostra dei colpi di un certo livello".

Stavolta non hai potuto dire Lucarelli...
"Per me ha fatto la scelta più giusta lasciando il calcio giocato. Il suo obiettivo dichiarato era quello di portare il Parma in A e ci è riuscito. Ha appeso gli scarpini al chiodo da vincitore, al momento giusto. E poi è sempre lì presente, anche se in giacca e cravatta. L'ho rivisto alla festa per la promozione, ho avuto il piacere di rivederlo. Un grande capitano".

A proposito di giocatori d'esperienza, alla Carrarese come compagni di squadra hai Maccarone e Tavano.
"Ho avuto e ho la fortuna di aver giocato e di poter giocare con gente che ha lasciato una grande traccia in Serie A. In più c'è mister Baldini, che in Serie C non c'entra nulla. Tutti loro mi stanno aiutando a crescere perché conoscono bene i sacrifici che servono per arrivare in alto".

Obiettivi?
"Quest'anno vogliamo vincere il campionato, abbiamo le carte in regola e una rosa altamente competitiva per riuscirci.  A livello personale adesso penso solo alla Carrarese ma avendo un contratto col Parma fino al 2022, spero di tornare a vestire più in là la maglia crociata".

Tre anni fa la D, oggi la A. Non dà le vertigini?
"Un po' sì ma Parma se lo merita. Pensare che ho fatto parte di quella squadra e che tuttora faccio parte della società ducale è una cosa molto bella. La città mi è rimasta dentro, lì ho lasciato degli amici. Sono contento di averne fatto parte. Mi sento ancora con Simonetti, Saporetti, Messina ed Edera, ogni tanto ricordiamo quel gran bel passato. E sono contento che il presente sia altrettanto positivo perché a Parma si vive di calcio, è stato bellissimo in Serie D avere sempre 10mila persone allo stadio. Che, ovviamente, non hanno abbandonato la squadra in A".