PL - Reggiana, Trevisan: "L'andata ci dà grandi motivazioni, il derby può contare più dei playoff"

Ai microfoni di ParmaLive.com, il difensore della Reggiana Trevor Trevisan presenta la prossima sfida del Tardini, una gara importantissima per ambedue i club: "Non si parla altro che di questo derby da due settimane almeno. Le vicende extracalcistiche del Parma hanno condizionato il loro rendimento, tutti conoscono il loro livello e l'esperienza della rosa, anche in altre categorie. La sconfitta del derby d'andata ci dà motivazioni altissime, ma sappiamo che sarà una sfida molto complicata". 

Sono proprio le motivazioni la chiave di volta di una sfida così delicata?
"Secondo me sono alla pari, noi sappiamo quanto questa gara sia importante per società e i tifosi, inoltre voggliamo presentarci nella condizione migliore possibile ai playoff". 

Sarebbe davvero un derby salvastagione per entrambe?
"Per i tifosi conta più dei playoff, ma noi che siamo professionisti sappiamo anche che potrebbe darci una spinta importante in vista dell'atto finale della stagione". 

A proposito dei playoff, ti piace questa nuova formula?
"Sono sincero, no: preferivo la vecchia formula e ho avuto la fortuna di vincerli col Pisa, la formula nuova offre più visibilità. Praticamente durano un mese e mezzo intero, un periodo lungo che rischia di essere esagerato". 

Come definiresti il campionato della Reggiana?
"Dal punto di vista degli obiettivi ci siamo, erano i playoff e li abbiamo raggiunti. Forse avremmo potuto fare qualcosa in più, specie dal punto di vista della continuità".

Come ti spieghi la crisi del Parma?
"Difficile dirlo, dall'esterno posso solo aggiungere che quando uno cambia tanto è difficile ottenere risultati subito, ci vuole tempo e programmazione. In Lega Pro il gruppo conta più dei nomi e la costanza è l'arma principale, di certo al Parma è mancata". 

Sbilanciati: l'avversario più pericoloso? 
"Sarebbe riduttivo indicarne uno solo, sicuramente Calaiò è stato un cliente ostico all'andata, poi a gennaio sono arrivati Munari e altri, il collettivo è forte ma i singoli ancora di più".