PL - Pochesci: "Ciciretti il messia gialloblù. Parma favorito nei playoff"

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02.05.2018 19:32 di  Sebastian Donzella   vedi letture
PL - Pochesci: "Ciciretti il messia gialloblù. Parma favorito nei playoff"
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© foto di Federico Gaetano

Mai banale, sempre diretto. Sandro Pochesci, ex allenatore della Ternana in questo campionato, ha fatto il punto sullo lotta promozione a ParmaLive.com all’indomani del successo crociati proprio sugli umbri. 

Iniziamo da ieri: che partita ha visto? 
"Il Parma ha sfruttato uno svarione per passare avanti e poi è stato bravo a non smarrirsi e, soprattutto, a non far rientrare la Ternana in partita. Anche se in realtà il gol annullato, per me, è regolare al 100%: non c'è fallo in attacco, c'è un netto anticipo da parte della punta. Non so perché non sia stato dato. Però non giudico l'arbitro: la classe arbitrale cadetta è giovane e sta crescendo bene, di errori clamorosi ne ho visti pochi quest'anno. Il Parma è stato fortunato in quest'episodio e anche in seguito, sul mezzo miracolo di Frattali su Piovaccari. Se gli umbri avessero siglato il 2-1 sarebbe diventata durissima per i crociati, conosco i ragazzi e so che, scrollatisi le paure, avrebbero giocato alla grande".

Chi sale in Serie A?
"Quando c'è un'ammucchiata così significa che più squadre hanno steccato: parliamoci chiaro, Frosinone e Palermo dovevano fare un campionato a sé e sono lì a rincorrere. Il Parma è in vantaggio ma la favorita è il Frosinone: i ciociari sono già passati per certi tipi di partite, hanno più esperienza. Il club ducale, invece, lo vedo come grande favorito in caso di playoff, soprattutto perché in quel periodo potrà recuperare giocatori in condizione. Palermo e Venezia, invece, sono molto più dietro".

Non crede nei rosanero?
"Sono in caduta libera, anche a causa di un cambio tecnico senza molta utilità: col Bari non ho visto il solito Palermo che giocava molto bene con Tedino. Con l'ex Pordenone c'era un senso di gioco e una squadra che, bene o male, aveva disputato un bel campionato, nonostante i tanti problemi societari. Zamparini ha mandato via un allenatore che era in Serie A visto che Tedino era secondo in classifica. Lo scossone, secondo me, bisognava darlo in altri momenti, al massimo 10 giornate fa. Dopo bisogna solo far quadrato intorno al tecnico stringendo tutti quanti i denti. Adesso, invece, Stellone ha poco tempo per conoscere lo spogliatoio in vista del rush finale".

E il Venezia?
"È l'unica squadra ad aver avuto un rendimento costante, sempre con la stessa filosofia di calcio basata sul prima non prenderle. Ma per gli uomini di Inzaghi è troppo tardi per pensare al secondo posto, i lagunari si son mangiati il campionato col Brescia in casa. Ma sono spietati: a Vercelli hanno vinto dove il Parma ha perso".

270 minuti al termine. Sarà lotta fino alla fine?
"Sicuramente ma la promozione diretta si decide sabato: il Cesena ha già fatto male al Frosinone e deve salvarsi, per il Parma non sarà affatto facile mentre il Frosinone avrà un turno più agevole. Credo che quel gol ciociaro al Brescia al 95' possa risultare fondamentale ai fini della classifica finale: io lo vedo come un segnale".

Tornando al Parma, chi può spingerlo verso la A?
"Un top player fortissimo come Ceravolo, ritrovatosi fisicamente e abituato a certe partite decisive. Credo possa essere il giocatore in più. Anche se tutta Parma aspetta Ciciretti come il messia che scende sulla terra per portare i crociati in Serie A. Però deve ritrovare l'aspetto fisico, molto più preponderante in cadetteria che in massima serie. Da solo, se sta bene, può essere uno di quelli che vince le partite".

E D'Aversa?
"Ripenso a quante volte a Parma si sia parlato di un D'Aversa verso l'esonero. In tanti invocavano il cambio di allenatore e la società ha continuato nella sua scelta. E ha avuto ragione: in altre società l'avrebbero esonerato più volte, qui il club lo ha saputo aspettare ed è stato premiato. D'Aversa era stato solo una volta in serie B ma conosceva benissimo l'ambiente crociato, vista l'annata in Lega Pro. Sa leggere la partita, ha una sua idea di gioco, è anche un personaggio: non è mai banale quando parla anche se parla più con le espressioni che con la lingua. Bisogna guardarlo in faccia, occhio alla mimica, guardatelo piuttosto che ascoltarlo. Non dice quello che pensa ma pensa quello che dice".

Eppure l'Empoli il tecnico l'ha cambiato ed è in Serie A.
"Diciamo che tanti cambi tecnici non hanno dato i frutti sperati, l'Empoli ci ha preso. Non era facile mandare via un mister terzo in classifica ma avevano le loro ragioni e ne sono usciti alla grande con una magia societaria. Rispetto al Palermo le tempistiche sono state nettamente diverse, per questo ho diversità di vedute sui due esoneri. In generale, però, servirebbe avere più pazienza e darsi una regolata: gli allenatori vanno cambiati quando non hanno più in mano lo spogliatoio. Non come ha fatto la Pro Vercelli nel mandar via Grassadonia per poi riprenderlo dopo un mese, tanto per fare un esempio".

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