PL - Lauria: "Insigne la sorpresa, Lucarelli la conferma. Spero che il 2018 sia l'anno della A"

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31.12.2017 18:01 di Vito Aulenti Twitter:    vedi letture
PL - Lauria: "Insigne la sorpresa, Lucarelli la conferma. Spero che il 2018 sia l'anno della A"
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© foto di Giovanni Padovani

In Emilia ha giocato soltanto una stagione, quella della rinascita gialloblu, ma tanto è bastato per creare un legame unico e indissolubile con Parma e la sua gente. Stiamo parlando dell'attuale giocatore della Sanremese, Fabio Lauria, il quale, ai nostri microfoni, ha così parlato della stagione sin qui disputata dalla sua ex squadra: "Calcolando tutte le vicissitudini che ci sono state, sin qui è stato un campionato abbastanza positivo. Forse si poteva avere qualche punto in più, però il girone d’andata si chiude a quattro lunghezze dalla Serie A, perciò secondo me il trend è quello giusto. Penso che, con l’introduzione di un centravanti di ruolo, si possa ambire al traguardo finale”.

Ad inizio stagione ti saresti aspettato un Parma così in alto in classifica?
“E’ vero che il Parma era una neopromossa e non era indicata tra le squadre favorite, però considerando il blasone della piazza e gli acquisti estivi mi aspettavo che il Parma potesse ambire alle primissime posizioni”.

C’è un giocatore che ti ha sorpreso in maniera particolare?
“Insigne lo conoscevo, però non mi aspettavo che potesse essere così tanto decisivo. Penso sia lui la sorpresa più lieta, si sta confermando ad alti livelli a Parma: sono contento per lui”.

E gli altri attaccanti esterni?
“Di Gaudio mi è sempre piaciuto, mentre Yves (Baraye, ndr) è un giocatore davvero diverso da quello che era in D: è migliorato tantissimo”.

Dalla sorpresa Insigne, passiamo alla conferma Lucarelli…
“Non avevo dubbi su Ale, sapevo che avrebbe detto la sua anche in B. E’ vero, l’età avanza, però io l’ho conosciuto e so bene che ha lo spirito di un ragazzino. In D mi ha sorpreso tantissimo, è sempre stato un professionista esemplare. Ha un carisma che in pochissimi hanno. Gli ho già fatto i complimenti personalmente, ma approfitto di questa intervista per farglieli di nuovo”.

C’eri anche tu alla sua festa per il record di presenze in campionato.
“Sì, è stata una bellissima sorpresa che gli ha fatto la Cristiana (moglie di Lucarelli, ndr). Sono contento di esserci stato, perché era un traguardo storico: lo meritava assolutamente. Poi comunque ho rivisto i compagni della D, è stato un piacere passare la serata con loro e tornare a parlare della nostra stagione in maglia crociata. Un conto è quando ti senti per telefono, un conto è quando ti vedi di persona”.

Il progetto del nuovo Parma è partito con la squadra della D. Senti un pochino anche tua la promozione in B?
"Ovviamente posso sentirla mia per quello che abbiamo costruito in città, per quello che è stato il nuovo corso del Parma. La cosa più bella che c'è stata nell'anno della D, oltre ai record e ai risultati, secondo me è stata l'unione che si è ricreata tra la squadra e la città. Quello è stato un punto di partenza fondamentale, la gente di Parma si è rituffata a capofitto sulla squadra: i tifosi non hanno mai abbandonato Lucarelli e compagni".

Che effetto ti fa veder giocare in B giocatori come Mazzocchi e Corapi con cui hai vissuto l'avventura della D?
"Anche in questo caso non sono sorpreso. Penso che Corapi meritasse assolutamente una chance in B, perché ha tutte le qualità umane, fisiche e tecniche per poter giocare nella cadetteria: sono molto contento del suo primo gol in B. Spero possa ritagliarsi un po' più di spazio, se lo merita. Per quanto riguarda Pasquale (Mazzocchi, ndr), ci avevo giocato contro a Rimini: si vedeva già da allora che aveva un potenziale allucinante. Da quando è arrivato a Parma, poi, non ha mai saltato un allenamento, è sempre stato il primo ad arrivare e l'ultimo ad andar via. Ha uno spirito di sacrificio incredibile, e lo dimostra il fatto che si sta adattando in una nuova posizione. Deve ancora migliorare sotto l'aspetto difensivo, però vedo che le sue prestazioni stanno dando ragione a chi lo ha riscoperto terzino. Secondo me può dire la sua ad alti livelli, anche in Serie A".

Credi che il Parma abbia necessariamente bisogno di un altro centravanti per puntare alla A diretta?
"Ovviamente ora tutti parlano di un rinforzo in avanti, però bisogna valutare la situazione di Ceravolo. Se dovessero recuperare al 100% sia lui che Calaiò, non so quanto possa servire l'attaccante. Al Parma sino ad ora è mancato solo un bomber da doppia cifra, un po' come quelli che hanno Empoli e Frosinone: purtroppo Calaiò e Ceravolo non hanno potuto esprimere appieno il loro valore. Perciò ora come ora ti direi che serve una punta, però valuterà la società".

Parlando un attimino di te, come sta andando la tua esperienza a Sanremo?
"Direi bene, molto bene. A livello calcistico, personalmente, sta andando un pelino meglio rispetto all'anno scorso: ho chiuso il girone d'andata a 13 gol, uno in più rispetto a dodici mesi fa. Per quanto riguarda la squadra, ce la stiamo giocando: siamo lì, ad una sola lunghezza dalla vetta. La società è seria e solida, non ci fa mancare niente: secondo me ci sono i presupposti per poter proseguire questo progetto. Peraltro anche la città è bellissima, mi ha sorpreso tantissimo: la mia famiglia sta bene qui".

Quanto ti mancano i tifosi del Parma?
"Il pubblico di Parma mi manca tantissimo, e loro lo sanno. I rapporti con tanti di loro sono rimasti, quando torno a Parma li vado sempre a trovare. Tra l'altro, anche a distanza, non mi fanno mai mancare il loro sostegno: mi incoraggiano sui social. E' stato un grosso dispiacere per me non aver potuto continuare l'avventura in C, è un cruccio che mi porterò per sempre".

Che cosa vuoi augurare loro?
"Il mio augurio è semplice: spero che questo 2018 porti quello che Parma merita, ossia la categoria in cui il Parma deve stare. Mi auguro che la mia ex squadra raggiunga questo storico traguardo: tre promozioni di fila non sono da tutti".

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