PL - Guidolin: "Felice per Lucarelli, giusto che si goda la scalata. Spero chiuda con la A"

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29.06.2017 18:10 di Vito Aulenti Twitter:    vedi letture
PL - Guidolin: "Felice per Lucarelli, giusto che si goda la scalata. Spero chiuda con la A"
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© foto di Federico De Luca

La prima stagione a Parma di Alessandro Lucarelli coincide con quella di mister Francesco Guidolin, il quale, nel campionato 2008-2009, subentrò a Gigi Cagni portando i ducali in Serie A. Per parlare del rinnovo annuale del capitano crociato, sempre più bandiera del club emiliano, abbiamo contattato proprio l'allenatore di Castelfranco Veneto: "Sono felice per Ale, perché è un ragazzo che stimo molto: non solo a livello tecnico, ma anche umano. E questo per me ha ancora più valore. E' un giocatore che ha dimostrato attaccamento ai colori e senso di appartenenza, rimanendo lì anche nei momenti più difficili. Ora è giusto che si goda la risalita e che ne sia uno degli artefici, sia sotto l'aspetto calcistico che morale. Gli faccio i complimenti per aver raggiunto anche questo traguardo, sono contento per lui e per la sua famiglia. Giovane non è più, ma sono sicuro che avrà la forza per far bene anche l'anno prossimo".

L'avventura a Parma di Lucarelli potrebbe concludersi così come era cominciata, ossia con una promozione in A:
"Magari, speriamo sia così. La cosa più importante, però, è che il Parma sia tornato nel calcio che conta. Vincere la Serie B è sempre molto molto complicato, ma sono sicuro che la società allestirà una squadra competitiva. Credo fosse fondamentale fare velocemente i passi e gli scalini che ormai sono alle spalle: la missione è stata realizzata in soli due anni, quindi mi complimento con il club, con gli allenatori che si sono succeduti e con i giocatori. Sicuramente il Parma sarà competitivo nella cadetteria, però non è il caso di mettere addosso alla squadra troppe pressioni".

A Parma, però, c'è fame di grande calcio:
"Quando si gioca a Parma, c'è sempre un po' di pressione in più rispetto ad altre piazze, perché la società ducale ha un passato molto importante. Quindi, almeno il primo anno, sarà meglio cercare di non caricare l'ambiente di troppe pressioni".

Tornando a Lucarelli, ci può raccontare un aneddoto carino sul capitano crociato?
"Avevamo un ottimo feeling, ma anche oggi c'è un bel rapporto tra noi: ci sentiamo ancora, seppur raramente. Mi piaceva prenderlo in giro quando usava l'esterno sinistro: immagino faccia ancora questa giocata (ride, ndr). Lui è dotato tecnicamente e ha grande fiducia nei propri mezzi, ma sapeva che io lo controllavo quando dava seguito a questa giocata, che non è affatto semplice. Di questo esterno sinistro ridevamo spesso in campo e negli spogliatoi, ovviamente quando si poteva".

Qual è il suo pregio più grande?
"E' un difensore completo: può essere impiegato in una linea a quattro, ma per me è meglio se gioca centrale di sinistra in una difesa a tre. E' attento, concentrato ed è bravo nel cominciare l'azione. Dulcis in fundo, è capace di fare qualche gol, soprattutto sulle palle inattive. E questo è molto molto importante".

In B è molto importante l'aspetto fisico. Considerando che Lucarelli non è più un ragazzino, c'è un po' il rischio che si riviva la situazione vissuta a Roma da Totti?
"Non saprei rispondere a questa domanda, però sicuramente ci vorrà buon senso da tutte le parti. Gli è stato rinnovato il contratto, ma non penso che qualcuno gli abbia promesso di giocare 40 partite... Comunque sia, lui è uno che lotta: sa che deve conquistarsi il posto anno dopo anno. Il calciatore deve pensare a questo, e sono sicuro che Alessandro vorrà prepararsi bene per farsi trovare pronto. Ma, allo stesso tempo, sono certo del fatto che lui avrà anche l'intelligenza di capire che, magari, in certe occasioni, sarà meglio riposare per far giocare uno più fresco. Penso non ci saranno problemi da questo punto di vista".

In un futuro, anche lontano, le piacerebbe tornare a Parma?
"Nell'ultimo periodo sono stato lontano dall'Italia, ho avuto un'esperienza lavorativa in Premier League. Mi piacerebbe tornare lì, se possibile, perché mi sono trovato bene e penso di aver lavorato bene. Nel recente passato ho rifiutato un sacco di squadre di A, ma anche qualche situazione all'estero molto remunerativa. Però se il Parma mi avesse chiamato nel momento più buio, non dico che avrei accettato, ma sarei senz'altro andato lì a parlare, perché il Parma è rimasto dentro di me. Un ritorno in futuro? In futuro vedremo...".

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