PL - Frattali: "Promozione il momento più emozionante della mia carriera. B? Non avremo le pressioni di quest'anno"

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23.06.2017 13:53 di Vito Aulenti Twitter:    vedi letture
PL - Frattali: "Promozione il momento più emozionante della mia carriera. B? Non avremo le pressioni di quest'anno"
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© foto di Matteo Papini/Image Sport

Sicuro tra i pali, imbattibile sulle palle alte: arrivato nel mercato di gennaio, Pierluigi Frattali ha portato nel Ducato grande esperienza e personalità, contribuendo alla promozione in Serie B del Parma con le sue parate. Prima di godersi appieno le vacanze e ricaricare le batterie in vista della prossima importantissima stagione, il portiere crociato si è concesso ai nostri microfoni per tornare a commentare l'impresa compiuta dalla squadra in quella maratona infinita e logorante chiamata playoff: "E' stato bello, abbiamo raggiunto quello per cui abbiamo lavorato per tutta la stagione. E' stata dura, perché comunque abbiamo fatto un mese in più di lavoro, però alla fine ciò che conta è aver ottenuto la promozione".

C'è stato un momento in cui avete temuto di non farcela?
"Dopo i tre ko sapevamo che quelli non eravamo noi. Sicuramente quello è stato un momento difficile, ma sapevamo di avere tutte le qualità - umane e tecniche - per uscire fuori da quella situazione. Da allora non abbiamo più perso, abbiamo ottenuto solo vittorie. Siamo riusciti a fare un'impresa: la definisco così, perché vincere i playoff a 28 squadre non è affatto facile".

Quando è scattata la molla che vi ha fatto capire che l'impresa era possibile?
"Per capire che ce l'avremmo fatta, bastava vederci lavorare in settimana: si è creato uno splendido gruppo con un grande affiatamento. Noi sapevamo quello che potevamo dare, ci credevamo. Comunque sia, penso che la vittoria nel derby nell'ultima giornata di campionato ci abbia aiutato a livello morale. I tifosi ci hanno sostenuto fortemente malgrado le tre sconfitte consecutive, e questo ci ha dato grande carica per raggiungere l'obiettivo. Anche il successo in semifinale col Pordenone ci ha dato un segnale importante: dopo quella vittoria, molti di noi erano convinti di poter far nostra la finale".

Qual è la partita che ricordi con più piacere?
"A livello personale, Parma-Pordenone: è stata una partita molto impegnativa, anche sotto il profilo emotivo. A proposito di emozioni, è stato fantastico il momento della premiazione dopo la gara con l'Alessandria: penso sia stata una delle emozioni più grandi della mia carriera, se non la più grande in assoluto. Vincere un campionato a Parma non è come vincerlo altrove, è stato un momento bellissimo".

Qual è stato, invece, il momento più brutto della tua stagione? Immagino quello dell'infortunio...
"Sì, è stata dura, soprattutto per uno come me che non si è praticamente mai infortunato in carriera. Il tipo di infortunio subito non era proprio così lieve, anzi. Perciò, visto il recupero a tempo di record, ne approfitto per ringraziare di nuovo pubblicamente lo staff medico e quello tecnico: ho rischiato di terminare anzitempo la mia stagione, e invece sono riuscito a tornare in campo molto prima del previsto. A livello personale, non è stato facile lasciare i compagni proprio mentre eravamo a 3 punti dal Venezia. Abbiamo lavorato sodo, e i risultati si sono visti. All'inizio ho fatto un po' più di fatica, chiaramente non potevo essere subito al meglio. Però quelle gare mi hanno aiutato ad entrare in condizione per i playoff: se non fossi rientrato prima, molto probabilmente avrei giocato i playoff non al 100%".

Nella prossima stagione giocherete in Serie B: un torneo che tu conosci molto bene.
"Paradossalmente sarà più facile per noi, perché avremo meno pressioni. Quest'anno eravamo quasi obbligati a vincere tutte le partite, mentre in B potremo giocare con meno pressione, ma allo stesso tempo con la consapevolezza di voler fare un campionato da protagonisti. Conoscendo la cadetteria, dico che è importante essere il più continui possibili, perché il torneo è molto lungo: quando non è possibile vincere, va benissimo anche prendere il punto. La società sta già lavorando, conosciamo bene il valore della proprietà, del direttore e del mister: sicuramente allestiranno una squadra competitiva. L'obiettivo sarà quello di consolidarci, però non bisogna mai porre limiti alla provvidenza: nell'ultimo anno lo hanno dimostrato anche le neopromosse salite in A".

Il blasone del club impone al Parma quantomeno di provarci:
 "La B è un campionato impegnativo, bisogna dare il massimo e cercare innanzitutto di mantenere la categoria. Poi, come ho detto, se ad un certo punto del campionato ci troveremo in alto, non ci tireremo di certo indietro. Del resto in squadra abbiamo tanti giocatori che hanno fatto campionati di B di vertice: qui c'è gente abituata a reggere certe pressioni, e lo abbiamo dimostrato anche durante i playoff, quando le partite contavano tanto. Lì è venuta fuori l'esperienza e l'abitudine a giocare certi tipi di partite da parte di molti di noi. Sicuramente l'ossatura della squadra è già ottima".

Il primo vero acquisto di Faggiano risponde al nome di Antonino Barillà. Tu lo hai già affrontato diverse volte da avversario:
"Sì, è molto forte e ha grande esperienza. Ha un tiro potente e un'ottima tecnica: ci darà una mano, così come gli altri ragazzi che arriveranno. Il direttore ha sempre allestito grandi squadre, sa come operare al meglio. Abbiamo piena fiducia in lui e nella società".

A proposito di società, a breve ci sarà l'ingresso ufficiale dei cinesi. Che cosa cambia per voi?
"Se la società attuale ha venduto il 60% delle quote, credo lo abbia fatto per il bene del Parma. So quanto gli attuali proprietari ci tengano al club, perciò ben vengano i soci che hanno voglia di investire nel Parma. Questa è una piazza che merita tanto".

Secondo te, la difesa crociata è già completa e competitiva così com'è per la B oppure manca qualche tassello?
"I nomi parlano per i difensori: è tutta gente con campionati importanti alle spalle. In ogni caso, penso che sia il mister a dire quello di cui ha bisogno per migliorare la squadra, non spetta a me esprimere giudizi in merito. Sono tranquillo e fiducioso".

Come hai visto in allenamento Zommers? Secondo te può avere una carriera importante?
"Kristaps è un ottimo portiere. E' normale che, come tutti gli estremi difensori giovani, ha bisogno di giocare e di maturare: per dire, io a 20 anni non avevo l'esperienza di adesso. Però sicuramente sarà un portiere su cui il Parma punterà, in futuro potrà darci una grossa mano. Me lo auguro per lui, perché è un professionista esemplare e un ragazzo d'oro. Si merita il meglio. Quest'anno si è allenato sempre al top, senza mai lamentarsi: anche quando siamo arrivati io e Bassi, non ha mai detto una parola fuori posto. Questo dimostra che è una persona con dei valori, spero faccia una grande carriera".

Nelle scorse ore hai visitato il Museo del Parma. Ormai fate parte anche voi della storia crociata: 
"Prima della finale, parlavamo proprio di questo: ci dicevamo che se avessimo vinto, saremmo potuti finire nel Museo del Parma. Questo è stato uno stimolo in più per vincere: finire nel Museo di una società così gloriosa non capita a tutti, è una grande emozione. Un domani potremo raccontarlo ai nostri figli, sono davvero contento".

Chiudiamo con un saluto ai nostri lettori:
"Saluto con affetto i lettori di ParmaLive.com e tutti i tifosi crociati. Li ringrazio di cuore per questi sei mesi trascorsi assieme: sono stati difficili, ma con un lieto fine. Ci vediamo la prossima stagione con la speranza di ottenere risultati ancora più prestigiosi".

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