PL - Di Cintio: "Penalizzazione troppo pesante, si può puntare all'annullamento. Due punti da chiarire"

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24.07.2018 15:50 di Sebastian Donzella   vedi letture
PL - Di Cintio: "Penalizzazione troppo pesante, si può puntare all'annullamento. Due punti da chiarire"
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© foto di Federico De Luca

Silenzio, parla l'esperto. ParmaLive.com ha intervistato Cesare Di Cintio, uno degli avvocati più esperti in tema di giustizia sportiva, per analizzare la sentenza di primo grado che ha coinvolto il Parma e Calaiò, cercando di capire, al contempo, cosa potrà accadere nell'immediato futuro.

Per i ducali Serie A mantenuta ma 5 punti in meno. Che ne pensa?
"Non mi aspettavo una sanzione così pesante. Cinque punti in relazione ai fatti portati al giudizio mi sembrano eccessivi. E poi ci sono due aspetti da chiarire meglio: l'afflittività della sanzione e la differenza della stessa sanzione tra il Parma e Calaiò".

Andiamo con ordine, iniziamo dal primo punto.
"La sanzione, se comminata, deve essere afflittiva. Dal momento che è stata data nella stagione 2018/19 significa che non sarebbe stata afflittiva nella stagione appena conclusa. Il che significa, guardando la classifica, che al Parma sarebbe toccato un solo punto di penalizzazione nell'ultimo campionato di Serie B, visto che con due avrebbe perso la Serie A che, invece, è rimasta. E allora, perché dalla B alla A i punti di penalizzazione sono diventati cinque? La condotta di Calaiò è sempre la stessa, non cambia a seconda della categoria. Quindi perché la sanzione cambia tra A e B? Credo che questo punto possa essere decisivo per eventuali ricorsi, sia da parte dei crociati che da parte del Palermo".

Passiamo al secondo punto.
"Essendo stato riconosciuto il tentativo di illecito, due anni di pena per Calaiò sono comunque una sanzione bassa. In passato, per casi del genere, sono sempre stati comminati dai 4 anni in su. Al calciatore sono state riconosciute le attenuanti generiche, dimezzando così la pena. Ma, dal momento che la responsabilità oggettiva è il riflesso della condotta di un giocatore, perché al Parma viene data una sanzione così pesante e al giocatore no?".

E poi, aggiungiamo noi, c'è quest'incredibile doppia richiesta di sanzione.
"Più che doppia direi una richiesta in via principale e una in via subordinata. Ma quest'ultima deve avere un peso inferiore, appunto, perché subordinata. La prima, ad esempio, dovrebbe richiedere punti di penalizzazione, la seconda una sanzione pecuniaria.

Cosa si aspetta dal secondo grado di giudizio?
"Le difese del Parma e di Calaiò, ottimamente rappresentante dagli avvocati Chiacchio e Rotella, avranno degli spazi per poter ottenere un'ulteriore riduzione se non addirittura un'annullamento della sanzione. Anche perché nella condotta del giocatore più che un illecito sportivo, al massimo, intravedo una violazione della lealtà sportiva, con le minori conseguenti sanzionatorie che ne derivano".

La Procura Federale, sembra, non dovrebbe far ricorso.
"Ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissata. Una condanna subordinata seppur ridotta di un punto (dai sei richiesti a cinque NdR) e una condanna per illecito sportivo al giocatore. Non credo la Procura impugnerà la sentenza di primo grado. Ma ritengo che questa partita non finirà al secondo grado ma terminerà davanti al Collegio di Garanzia del CONI".

Il Palermo, intanto, promette battaglia anche davanti la giustizia ordinaria.
"Personalmente non intravedo nella condotta di Calaiò gli appigli per il reato di frode sportiva ma non so quale situazione possa svilupparsi in questo senso. Il Palermo ha tutto il diritto di perseguire tutte le strade che vuole ma, secondo me, la strategia dei rosanero dovrà essere compatibile con i tempi ristretti della giustizia sportiva".

Tra un mese, infatti, inizierà il campionato. Avremo una X al posto del Parma?
"Non credo. In altre stagioni sportive, soprattutto in Lega Pro, il campionato è partito in maniera zoppa. Ma in Serie A, visti anche i diritti tv, credo che le dovute sentenze arriveranno prima che parta il campionato, in modo da avere un organico completo e ben definito".

Tra i tifosi e in società c'è lo stupore per aver ritenuto illecito sportivo i messaggini di Calaiò.
"La severità dell'impostazione data da Tribunale deriva dal voler stroncare in radice qualunque contatto di questo tipo. È anche vero che bisogna distinguere la condotta criminosa che punta ad alterare la partita alla condotta goliardica che può esistere tra giocatori. Bisogna avere le giuste misure, da questo punto di vista solo una sentenza definitiva potrà dirci come ci si comporterà d'ora in avanti davanti a messaggi del genere".

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