PL - Di Cintio: "Niente penalità? Il dolo non è stato dimostrato. Come previsto, sanzione minima"

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10.08.2018 20:31 di Sebastian Donzella   vedi letture
PL - Di Cintio: "Niente penalità? Il dolo non è stato dimostrato. Come previsto, sanzione minima"
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© foto di Federico De Luca

Niente penalizzazione per il Parma. Il giorno dopo la sentenza che ha liberato i crociati dal giogo del -5, ParmaLive.com prova a far chiarezza sulla questione con l'avvocato Cesare di Cintio, esperto di diritto sportivo.

Lei era tra coloro che avevano previsto zero punti in meno per i gialloblù [QUI].
"Sì, un mese e mezzo fa dissi che sarebbe stata inflitta una sanzione lieve per il Parma. Ne ero certo perché un caso del genere non configurava un illecito sportivo e, di conseguenza, il massimo della condanna poteva essere una multa, come effettivamente è stato. In questi casi è fondamentale la dimostrazione del dolo che non è mai stato provato, i messaggini in sé non bastavano. Non c'era nulla da inventarsi, bastava guardare i precedenti".

Come mai questa grande differenza di giudizio tra Tribunale Federale Nazionale e Corte Federale d'Appello?
"I giudici di secondo grado hanno un'impostazione più prudente, come è giusto che sia. Effettivamente la prova del dolo è complicatissima da dimostrare, come dicevo: nel dubbio devi assolvere. Quindi credo che il giudizio di ieri sia equo. Servivano altri elementi concreti, non può un messaggio di quel genere diventare prova di un illecito sportivo. Quella situazione per me era già al limite del deferimento". 

A restare con le pive nel sacco è il Palermo.
"I rosanero hanno fatto bene a giocarsela. La giustizia sportiva glielo permette ed è stato giusto che entrassero nel processo come parte in causa".

Anche la Procura Federale ne è uscita sconfitta.
"Non credo abbia perso, un minimo di risultato è stato raggiunto. La condanna di Calaiò e la stessa multa significa che, comunque, è stato ravvisato un profilo di illegittimità. I giudici hanno dimostrato una condotta non conforme alle norme da parte di Calaiò ma non così grave come si pensava in un primo momento".

Adesso la sentenza è appellabile al CONI.
"Solo per un problema di motivazione o di applicazione delle norme, non per problemi di merito. Non si può andare al CONI per contestare la decisione in sé, insomma. Se non vi è un vizio di motivazione o un errore di diritto, il ricorso non è ammissibile e il Parma conserverà la A con zero punti di penalità".

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