ESCLUSIVA PL - Scozzarella: "A Firenze il momento clou del mio 2017. Ceravolo e Calaiò, ci mancate!"

"Sono venuto qui per fare qualcosa di speciale, non mi fermo alla Serie B"
25.12.2017 08:03 di  Simone Lorini  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA PL - Scozzarella: "A Firenze il momento clou del mio 2017. Ceravolo e Calaiò, ci mancate!"
© foto di Alberto Porti/ParmaLive.com

Ai microfoni di ParmaLive.com, in esclusiva, il centrocampista crociato Matteo Scozzarella analizza il suo 2017 in crociato. Per lui, primo acquisto della gestione Faggiano, il campionato di Serie B è sicuramente un luogo più adatto per mostrare le proprie caratteristiche, dopo il purgatorio della Lega Pro: "Per quanto mi riguarda il bilancio è estremamente positivo, ero arrivato a gennaio con la voglia di vincere il campionato e rimettermi in gioco in B. Ce l'abbiamo fatta e la situazione attuale è molto buona, quindi i miei dodici mesi a Parma non posso che giudicarli molto molto positivi. Abbiamo passato qualche momentaccio, che ci sta nella vita, ma ne siamo venuti fuori più forti". 

Entri nel tuo trentesimo anno: sensazioni?
"Sento più responsabilità per quello che riguarda il mio lavoro, nel calcio si diventa vecchi presto si sa, ma l'esperienza è sempre una cosa utile. Mi auguro di poter diventare un punto di riferimento per i più giovani, ma anche per lo staff, grazie a quello che ho passato". 

A proposito, il Parma è una squadra espertissima, anagraficamente la più "anziana" della B, cosa comporta?
"Ha dei vantaggi, vuoi per le esperienze che tutti abbiamo vissuto in passato, vuoi per la serenità in cui magari possiamo affrontare i momenti più difficili. Ci sono anche dei contro ovviamente, come l'essere meno brillanti in alcuni periodi, ma la prima sta prevalendo". 

Sei triestino, cresciuto nell'Atalanta, ma ti sei imposto al Sud: solo un caso?
"Il Sud l'ho accettato volentieri perché la B è bella da giocare ovunque: un po' scetticismo all'inizio ce l'avevo ma poi è andata benissimo, anzi cambiare mi ha fatto crescere, sono felice di aver fatto questa esperienza". 

Chi è il tuo modello tra i calciatori attualmente in attività?
"I mediani di riferimento sono Pjanic, Modric, Busquets... ma non mi sento vicino al loro modo di giocare, però diciamo che sono questi i giocatori di livello nel mio ruolo". 

Tra gli ex crociati hai un giocatore che ti piace, ti affascina, a cui vorresti assomigliare?
"A me è sempre piaciuto Gargano, mescolava un po' tutte le situazioni a cui ambisco, fisiche e tecniche, ma anche temperamentali. Il Parma lo vedevo in tv quando ero piccolo ma se devo dire un giocatore, dico lui".

A Bergamo sei cresciuto con calciatori come Consigli, Brivio e Bonaventura: cosa ti è mancato, fino ad ora, per vivere da protagonista la Serie A?
"Uno quando arriva a 30 anni tira le somme e capisce, nel mio caso, che qualcosa è mancato: magari dal punto di vista caratteriale tendo a eccedere, ma è una cosa che sto limando parecchio nell'ultimo anno e mezzo, credo sia questo il motivo". 

La tua stagione, e quella del Parma, è svoltata dopo la sconfitta col Pescara. Cosa è cambiato?
"Le tre sconfitte ci hanno responsabilizzato, quando vivi una situazione come quella di Parma un rendimento del genere non è concepibile, ma al di là di quello, insieme all'allenatore abbiamo cambiato qualcosa e capito di cosa avevamo bisogno in campo e lo abbiamo mantenuto nel corso delle settimane a venire". 

Qual è la squadra più forte della Serie B?
"Per valori direi Palermo, ha mantenuto tanti giocatori dell'anno scorso, ma anche l'Empoli è forte, poi metto il Frosinone, il Bari, che gioca bene. Ma tra queste non dimentichiamoci del Parma, io almeno sento di poterci stare in mezzo a queste squadre". 

Il tuo momento preferito del 2017? 
"Per emozione e tensione, perché unite sono un mix indimenticabile, dico i giorni precedenti alla finale playoff. La pressione per il salto che avrebbe riportato il Parma a livelli accettabili per la piazza si faceva sentire, ma ci è servita come spinta per vincere". 

D'Aversa giocava proprio nel tuo ruolo: quanto ti senti cresciuto e in cosa dal tuo arrivo a Parma?
"Mi ha scelto in prima persona col direttore e questo è già un attestato di stima che mi ha fatto enormemente piacere. Dal suo arrivo mi ha fatto capire alcune cose: tendevo a trascurare alcuni aspetti che ora cerco di mettere in campo il più possibile. Sono accorgimenti di tipo fisico e caratteriale, non tecnico, che mi stanno aiutando tanto". 

Faggiano ha puntato su di te come primo acquisto della sua gestione: che rapporto hai con il ds?
"Ho un ottimo rapporto, al di là di quello lavorativo, c'è stima reciproca, è un ottimo dirigente: lo dicono gli obiettivi che ha sempre raggiunto e il modo di gestire le squadre che ha. Come persona ci sta sempre vicino, riesce a farci rendere al massimo".

E della città di Parma invece, cosa pensi?
"E' una città meravigliosa: ho il cognome del Sud ma sono nordico, a me piace l'aria, mi piace il freddo, non la conoscevo tanto ma vivendola, ho capito piano piano che per chi ha famiglia è perfetta. Ha grandi ritmi. Se ho in programma di rimanere fino al 2019? Dissi il primo giorno di essere venuto per fare qualcosa di speciale, non voglio certo fermarmi alla promozione in Serie B, una volta fatto quello poi ci saranno altri discorsi: la società deciderà cosa fare, ma vorrei riportare il Parma dove dovrebbe essere". 

Una curiosità sulla nuova proprietà cinese: come si sono presentati e che impressione ti hanno fatto?
"Ottima, con noi c'è stato solo un saluto cordiale da parte del presidente e di alti componenti, però riguardo i loro interessi ci ha rasserenato molto. E' bello che gente che viene da lontano abbia Parma, la nostra città, la nostra squadra, come punto di riferimento per i propri obiettivi".

Per essere un centrocampista hai sempre avuto un buon rapporto col gol: quando il primo coi nuovi colori?
"Mi piacerebbe arrivasse entro il 2017, ma sto avendo soddisfazioni importanti lo stesso, diciamo che è l'ultima cosa che mi manca". 

Nella graduatoria dei rigoristi come sei posizionato?
"Non sono fra i primissimi, ero più in sù negli scorsi anni, a Parma abbiamo tanti attaccanti che hanno bisogno del gol, anche per una questione di fiducia: glieli lascio volentieri". 

Hai giocato anche a Terni con Ceravolo: quanto vi manca un giocatore con le sue caratteristiche?
"Manca molto, comunque, al di là delle qualità del giocatore, ha caratteristiche che si incastrano molto bene con il nostro modo di giocare: dà profondità, gioca con gli esterni, ci è mancato tanto lui così come ci è mancato Calaiò. Nonostante tutto, però, stiamo cercando di fare tutto al nostro meglio". 

Concludiamo con un auguro per tutti i nostri lettori:
"Auguro a tutti i lettori di ParmaLive un felice Natale e speriamo di far loro un bel regalo per tutte le feste invernali. A presto!".

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