Vincere soffrendo è sintomo di forza. Per andare in A, però, servirà maggiore cinismo

04.09.2017 23:34 di Vito Aulenti Twitter:    vedi letture
Vincere soffrendo è sintomo di forza. Per andare in A, però, servirà maggiore cinismo
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Se guardando Novara-Parma avete temuto per le vostre coronarie, be', sappiate che - di qui a maggio - assisterete ad altre 40 partite molto simili. Meglio essere preparati. La bella notizia, però, è che la squadra guidata da Roberto D'Aversa ha dimostrato di essersi calata nel migliore dei modi nell'equilibratissimo e incertissimo campionato di B, riuscendo a portare a casa altri tre punti (senza subire gol) nonostante 45' di grande sofferenza. La fortuna ha giocato la sua parte, è vero (i ragazzi di Corini hanno colpito due legni), ma è altrettanto vero che non si vince per caso su un campo così ostico, non contro un avversario di valore che si permette il lusso di lasciare in panchina due attaccanti come Maniero e Sansone. Chapeau ai ragazzi.

Questo Parma sembra avere le stimmate della grande squadra, ma se vuole essere protagonista fino alla fine, dovrà continuare pedalare senza guardarsi alle spalle per compiacersi del percorso svolto. Lavoro, lavoro, lavoro: è questo l'unico segreto per limare i (pochi) difetti evidenziati in questo primo mese della stagione e non perdere contatto con la vetta. In particolare, mister D'Aversa dovrà soffermarsi su un punto cruciale, la cattiveria in zona gol. Perché gli episodi potrebbero anche girare a sfavore, cambiando così improvvisamente e senza preavviso le sorti della gara. E sarebbe un vero peccato perdere punti per strada.