Silenzio assordante. E intanto il giocattolo va in pezzi

17.11.2014 23:25 di Vito Aulenti Twitter:    vedi letture
Silenzio assordante. E intanto il giocattolo va in pezzi
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

E' un silenzio che assorda, tormenta, logora, quello che giunge dai piani alti del Parma. I tifosi, costretti a subire il tam-tam di notizie che si susseguono a ritmo incalzante su quotidiani e siti web, non ne possono più, e chiedono chiarezza, stanchi di brancolare nel buio e non avere nemmeno uno straccio di certezza. Una certezza in realtà c'è, ed è che la società è in grossa difficoltà, come testimoniano le innumerevoli indiscrezioni delle ultime ore che parlano (ormai senza l'utilizzo del condizionale) di penalizzazioni in arrivo per il mancato pagamento di stipendi ed Irpef. Ma non era meglio esser chiari dal principio invece di illudere migliaia di persone legate in maniera indissolubile ai colori gialloblù? Queste - ben note in tutto il Paese per la loro civiltà e compostezza - avrebbero capito, e si sarebbero senz'altro strette ancor di più attorno a giocatori, staff tecnico e società. Ora che i nodi sono venuti al pettine, però, forse è troppo tardi per recuperare, dato che la fiducia dei supporters ducali nei confronti della proprietà è ormai ai minimi storici.

Ci sarebbe tuttavia la possibilità di ricucire almeno in parte i rapporti con la tifoseria. Ammesso che ci sia ancora qualcuno disposto a rilevare il Parma - nonostante i debiti pregressi, quelli accumulati nella giornata di oggi verso Irpef e giocatori (anche se, è giusto rimarcarlo, non c'è ancora nulla di ufficiale in merito) e i conseguenti punti di penalizzazione che andranno a peggiorare una situazione di classifica già di per sé drammatica -, crediamo sia davvero arrivato il momento di passare la mano, e affidare il club a qualcuno che possa mandare avanti la gestione dello stesso nella maniera più efficiente possibile. Insomma, poche pretese (considerando anche che di benefattori in giro non ce ne sono) e molto buon senso: davanti ad un eventuale progetto serio, sano e concreto, bisognerebbe farsi da parte, accettando anche di rimetterci qualche soldino. In primis perché, andando avanti con le proprie forze, c'è il rischio di prosciugare altro capitale; e poi, perché sarebbe giusto congedarsi nel migliore dei modi dalla gente di Parma, che, seppur tra alti e bassi, ha sempre avuto parole d'elogio per un presidente che l'ha salvata dal baratro e con il quale ha vissuto tanti momenti esaltanti, non ultimo la notte del 18 maggio scorso (e pazienza se non si è andati in Europa, certe emozioni non le cancella nessun grado di giudizio). Il giocattolo sta andando in pezzi, è inutile girarci attorno, ma c'è ancora la possibilità di salvarlo in extremis. A patto di farlo sùbito.