Proviamo a scrivere, fino alla fine

01.11.2014 00:00 di  Marco Rizzo  Twitter:    vedi letture
Proviamo a scrivere, fino alla fine
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© foto di Federico Gaetano

Non c’è tempo per riflettere sull’ulteriore sconfitta di Torino che già si riparte. Ancora con il campionato, ancora con un match fondamentale, visto come ancora di salvataggio dopo le diverse occasioni fallite. A differenza delle scorse partite casalinghe mancate, però, questa volta l’avversario si chiama Inter ed allora il discorso da fare è diverso.

Quanto scritto non vuole apparire come una mancanza di rispetto per i precedenti avversari passati al Tardini, Genoa e Sassuolo: stanno viaggiando ad un’altra velocità rispetto al Parma e, attraverso gli ultimi risultati, si avviano a vivere un campionato nettamente diverso. L’Inter, invece, nonostante sia continuamente sotto critica, ha un organico di assoluto rispetto e la squadra può competere per il terzo posto nell’attuale serie A. Le squadre di Mazzarri non si sono mai fatte conoscere per il bel gioco, ma basta considerare alcune individualità per ricordare i pericoli che la fragile retroguardia gialloblu dovrà affrontare. Kovacic sta maturando di partita in partita, riesce a saltare con facilità l’uomo in mediana creando la superiorità numerica. Un discorso simile può essere fatto per Hernanes, anche se forse dell’ex laziale va temuta più la giocata fuori area (tiro od ultimo passaggio). Inoltre, nonostante i problemi sulle fasce (anche se c’è da considerare un Dodò in crescita rispetto ai tempi giallorossi) le due punte possono risolvere il match da un istante all’altro: Icardi trasforma spesso in oro ogni pallone che giunge negli ultimi venti metri e Palacio aspetta l’occasione per sbloccarsi e, data l’immensa fortuna crociata di quest’anno, non c’è motivo per cui Parma non possa rappresentare una lieta occasione.

Infine, in molti aspettano un segnale. Quanto scritto precedentemente ha diverse volte sottolineato i limiti tecnici di questa squadra, ormai a molti noti. Allo stesso tempo, lo schieramento che sarà mandato in campo sembra l’unico plausibile nelle attuali circostanze ed i dubbi di formazione sembrano sempre meno date le numerose assenze. La storia del calcio, però, testimonia di imprese incredibili, quelle favole dove le motivazioni riescono a sopperire i gap di natura tecnica facendo saltare ogni schema e permettendo alla grinta di prevalere e portare gioia ai propri tifosi. Proviamo a prendere foglio e carta, sediamoci, e scriviamo un’altra bella storia: la salvezza del Parma in serie A. Il dovere minimo è provarci.