Parma, cosa t'hanno fatto? Facciamo chiarezza sul futuro. Ghirardi, Cassano, Donadoni: vizi da evitare e virtù da seguire

30.01.2015 17:52 di Marco Rizzo Twitter:    vedi letture
Parma, cosa t'hanno fatto? Facciamo chiarezza sul futuro. Ghirardi, Cassano, Donadoni: vizi da evitare e virtù da seguire
© foto di ParmaLive.com

Non si respirava un’aria così triste e non regnava tanta confusione dai tempi della fine dell’era Tanzi. Cessioni, rescissioni, serie B e fallimento sono le parole maggiormente lette e sentite in questi giorni nel mondo Parma. Impossibile gettare la spugna già adesso, con tanti eventi ancora da onorare. Come di consueto, allora, proviamo a far chiarezza, da un punto di vista tattico e non solo.

Il prossimo posticipo della massima serie propone i ducali di Donadoni impegnati alla scala del calcio contro il Milan, squadra che non sta vivendo un momento positivo, fortunatamente per i supporters rossoneri solo da un punto di vista tecnico. Il Parma, allora, sembra la miglior ricetta per ripartire. Il reparto offensivo della squadra di Inzaghi è certamente da temere, composto da giocatori vivaci e tecnici. L’unica curiosità potrebbe riguardare l’impiego di Mattia Destro dal primo minuto ed i conseguenti cambiamenti da apportare per quanto riguarda gli uomini a supporto dell’ex centravanti giallorosso: per Inzaghi, però, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Se il Parma, invece, dovesse ripetere sotto il profilo psicologico e tattico la prestazione fornita contro la Juventus, potrebbe provare almeno a pungere sugli esterni e colpire la retroguardia rossonera, che qualcosa concede puntualmente ad ogni match. Varela e Rodriguez hanno le caratteristiche per provare a rendere viva questa squadra nella trequarti avversaria anche se, data la mancanza di alternative nel ruolo di centravanti e la scarsa vena realizzativa del resto della squadra, appare davvero difficile riuscire a dare ancora fiducia agli undici che andranno in campo. Il calcio, poi, è fatto anche per sorprendere. Le sentenze di condanna sono già state scritte ed il caos totale certamente aiutano in tal senso, ma manca ancora un intero girone e, se si potesse vedere la sola matematica, qualcosa sarebbe ancora possibile. La realtà, purtroppo, è fatta di tant’altro ancora.

Infine, un po’ d’ordine sulla polvere sollevata in questi giorni. In base ad informazioni fornite dal nostro direttore, occorre segnalare qualche elemento che possa risolvere diversi dubbi. Come sostenuto da diverse parti, entro il 15 febbraio la società ha il dovere di pagare gli stipendi ai propri dipendenti (nel loro totale, non una parte). Se ciò non accade, i calciatori possono metterla in mora e la proprietà ha ventuno giorni di tempo per dare spiegazioni o pagare. Nessun fallimento, dunque. Tuttavia, mentre ormai diversi atleti sposano altri lidi calcistici, concludiamo su alcuni protagonisti degli ultimi tempi. Per quanto riguarda Cassano, lecita la sua decisione di lasciare il club. Personalmente, avrei gradito meno teatralità e promesse televisive riguardo una permanenza in serie B l’anno successivo. Le chiacchiere da sole le porta via il vento ed il tweet sull'allenatore Roberto Donadoni è un gesto tanto volgare quanto basso. Definirlo con l’epiteto usato, poi, non merita commenti. Applausi per il Presidente Tommaso Ghirardi. Ha avuto il coraggio (dove lo abbia trovato non si sa) di dire pubblicamente che un giorno Parma lo ringrazierà. Di cosa ad oggi appare davvero oscuro e lascia, inoltre, messaggi professionali sbagliatissimi che mi auguro ogni giovane imprenditore possa evitare: dire menzogne e nascondersi nei momenti importanti sono le ultime qualità da possedere. Infine, è doveroso spendere delle parole per Roberto Donadoni. Come ogni tecnico di serie A, può essere discusso nelle sue scelte che riguardano il terreno verde. Prendersi le proprie responsabilità per quanto accade sul campo ed avere il solo coraggio di pensare al futuro fa onore ad un professionista che l’intera categoria dovrebbe solo invidare. Chapeau.