Nella tana del lupo

18.12.2014 00:00 di  Marco Rizzo  Twitter:    vedi letture
Nella tana del lupo
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© foto di Federico Gaetano

Uno strano giovedì di campionato attende il Parma al cospetto del Napoli nel suo caldo San Paolo. Una trasferta proibitiva per concludere questa seconda parte dell’anno da incubo e, invece, vista da qualcuno come barlume di speranza, dato che il terreno di gioco campano ha riservato diverse volte liete sorprese negli ultimi anni alla squadra gialloblu. Un’analisi lucida, tuttavia, impone di andare ben oltre la scaramanzia.

Il match non può essere certamente considerato come l’occasione per la ripresa. Bisogna, infatti, partire dai limiti tecnici dell’attuale Parma, come mostrato dalla squadra in diverse occasioni e più volte ripetuto in questa sede. Il primo pericolo è il reparto offensivo partenopeo. La squadra di Benitez ha mostrato di essere tra le prime della categoria: Hamsik, nonostante venga da un lungo periodo buio, è sempre un calciatore pericoloso in area di rigore e giocatori come Callejon (in dubbio) ed Higuain non hanno certo bisogno di presentazioni. La situazione, inoltre, si aggrava se a fronteggiare la vivacità offensiva biancoazzurra è la fragile difesa gialloblu, nonostante nelle ultime partite le prestazioni dei tre centrali siano in crescendo. La contromossa ovvia sarebbe quella di puntare sulla fragile retroguardia partenopea, che sarà priva anche dell’esperto Albiol. Tuttavia, senza alcun eccessivo pessimismo, va sottolineato che l’attuale manovra offensiva del Parma non appare in grado di fare male a molti in serie A e le ultime prove (in primis la gara col Cagliari) sono conferme lampanti in tal senso. Belfodil (unico attuale centravanti) sta deludendo le aspettative e finendo nel dimenticatoio, Palladino (ultimi due gol a parte) non garantisce continuità alcuna nei novanta minuti e non appare certamente la soluzione per la salvezza del Parma. Rispoli e De Ceglie, nonostante corsa e grinta, non hanno la qualità necessaria per creare grossi pericoli dall’esterno.

Partire battuti, come sottolineato dall’allenatore gialloblu, è un concetto che non può esistere nel calcio. Una prova d’orgoglio del team crociato e quel pizzico di fortuna che non guasta mai, e che non sta certamente aiutando quest’anno, sono gli ingredienti base per provare l’impresa nella tana del lupo, quel San Paolo che tante volte ha riservato sorprese. Stupire tutti, allora, compresa questa analisi alquanto critica, potrebbe essere il primo passo per provare a conquistare una salvezza ad oggi miracolosa.