La terza sconfitta consecutiva fa male. Guardiamo avanti, ma con il Venezia è già un crocevia importante

20.09.2017 16:50 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
La terza sconfitta consecutiva fa male. Guardiamo avanti, ma con il Venezia è già un crocevia importante
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Scrivo questo editoriale all'indomani della sconfitta con l'Empoli, terza gara persa consecutiva da parte del Parma. Non è neanche facile trovare le parole adatte per commentare dettagliatamente questa sconfitta, perché il rammarico c'è: è evidente come gli episodi non stiano proprio girando a favore del Parma, sebbene nella gara di ieri siano state diverse le cose a non funzionare. Non è tanto l'aspetto del gioco a preoccupare: con un regista in mezzo al campo come Scozzarella, il pallone è girato meglio, e sebbene i pericoli arrivino ancora principalmente da sinistra (ieri Di Gaudio è stato nettamente il migliore), la squadra effettivamente riesce ad arrivare nell'area avversaria. Dunque, se non altro, la difficoltà non è a livello di costruzione. Mi preoccupa invece di più come la squadra si comporta senza palla: abbiamo infatti visto come durante i contropiedi empolesi il Parma sia apparso lungo e sfilacciato, già nel primo tempo. Il gol di Caputo è arrivato su un'azione simile, tanto che la ripartenza dei toscani, che certo è stata efficace, non ha avuto grossi ostacoli.

E' un aspetto, questo, che potrebbe rilevare qualche sintomo di paura. Poi la squadra si è ricompattata, anche se dopo l'episodio del rigore fallito non è riuscita a rendersi particolarmente pericolosa. Insomma, c'è da lavorare su alcuni aspetti, anche se non parliamo di una sconfitta così netta come quella di Perugia, dove il Parma ha fatto davvero male. Parlare allo stesso tempo di ripresa non sarebbe però corretto: in Italia guardiamo ai risultati, e se i crociati sono incappati nella terza sconfitta di fila è giusto dire che qualcosa non va.

Ora c'è il Venezia: bisogna guardare avanti e non indietro, perché quello che è stato ormai non si può più correggere. Il fatto di giocare già sabato può essere positivo, con la squadra che avrà voglia di riscattarsi. Non è una gara da dentro o fuori, né per il Parma e neanche per D'Aversa stesso, che qualche tifoso vorrebbe già a rischio: capisco la delusione, ma parlare di sostituzione dell'allenatore dopo cinque partite è esagerato. D'Aversa è una scelta di Faggiano, ha centrato la promozione l'anno scorso (nonostante tutte le difficoltà), ed essendo stato riconfermato è una scelta che la società giustamente sta difendendo. Detto questo, è vero, non è una gara decisiva, ma una sterzata serve: se arrivasse la quarta sconfitta consecutiva, la crisi diventerebbe ancora più grave e il malumore crescerebbe. Il Parma ha tutte le carte in regola per uscire da questa situazione e anche per espugnare il "Penzo" di Venezia, ma bisogna crederci, avere maggior cattiveria ed essere più concreti: e allora vedremo che anche gli episodi ci sorrideranno di più.