La risposta che serviva, tra mille difficoltà di cui avremmo fatto volentieri a meno. Ma davanti serve cinismo (o Ceravolo)

16.04.2018 23:51 di Simone Lorini Twitter:    vedi letture
La risposta che serviva, tra mille difficoltà di cui avremmo fatto volentieri a meno. Ma davanti serve cinismo (o Ceravolo)
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

La freccia infuocata dell'Arciere Calaiò, lo slalom speciale di Luca Siligardi, gli assalti improvvisi della Pantera Baraye sono stati sicuramente il modo migliore di rispondere al pari di venerdì scorso contro il Cittadella, un punto che ci stava ma che ha lasciato tanto amaro in bocca per come è arrivato. Eppure, c'è un eppure sì, il poco cinismo sotto porta non ci fa solo tenere il cuore in gola fino al 95° ogni domenica, ma è anche un segnale d'allarme su cui riflettere. Nel malaugurato caso Calaiò si inceppasse, come accaduto contro i veneti, qualcuno dovrà farsi carico di un attacco che vive tanto sugli spunti del singolo e poco sulla manovra corale, almeno in fase realizzativa. Di buono c'è però la quantità di occasioni create ogni domenica, ma troppo spesso sciupate. 

L'assenza più grave e pesante, in questo particolare momento di magra offensiva dove sembra essere il solo Calaiò ad avere il fosforo giusto davanti al portiere (gara col Cittadella esclusa) è senza dubbio quella di Fabio Ceravolo, alle prese col quarto noiosissimo infortunio stagione. Un ko che in un momento come questo, di massimo sforzo fisico e ricco di turni infrasettimanali, non ci voleva proprio. Così come non ci voleva quello di Dezi, recuperato quasi appieno, di Scozzarella, di Di Cesare e di Scavone. Tutti giocatori importanti, schierati quasi sempre titolari quando a disposizione, che D'Aversa spera di recuperare il prima possibile per credere ad un sogno chiamato Serie A che un mese fa avremmo potuto solo... sognare, appunto.